Teramo. Romano Bisceglia, il presunto assassino di Adele Mazza condannato in secondo grado all’ergastolo con l’accusa di aver strangolato e fatto a pezzi la sua ex convivente, è deceduto a Teramo, dove era stato posto ai domiciliari per motivi di salute. Sul caso doveva ancora pununciarsi la Cassazione. Era tornato nel capoluogo abruzzese dal carcere di Campobasso dove stava scontando il carcere a vita per il delitto della 49enne. Lottava contro un tumore. Nell’aprile del 2013 l’uomo era stato condannato all’ergastolo in primo grado, ma tre mesi dopo quella sentenza era stata annullata dalla corte d’Appello per un vizio di forma legato alla composizione della corte, in particolare alla sostituzione di un giudice popolare. Così era iniziato il processo bis al termine del quale Bisceglia era stato condannato a 30 anni perché i giudici non avevano riconosciuto le aggravanti della premeditazione e dei motivi futili. Nel luglio del 2014 l’Appello ha riformato la condanna a 30 anni condannando l’uomo all’ergastolo. Il corpo di Adele Mazza venne trovato nella scarpata di via Franchi a Teramo, rinchiuso a pezzi dentro sacchi neri. Vennero fiutati da un cane a spasso con la padrona ad aprile 2010.