Ortona. È arrivato dal carcere di Lanciano (dove si trova in isolamento) al palazzo di giustizia di Chieti poco prima delle 10.30, orario fissato per l’interrogatorio di convalida davanti al Gip Luca De Ninis, Francesco Marfisi, l’uomo che nel pomeriggio di giovedì ha ucciso a coltellate la moglie, Letizia Primiterra, 47 anni, e la sua amica Laura Pezzella, 33, a distanza di poco tempo l’una dall’altra, in due diverse zone di Ortona (Chieti). L’uomo è giunto a bordo di un furgone della polizia penitenziaria entrato direttamente nell’androne del palazzo di giustizia. Alla stessa ora è arrivato il suo legale, l’avvocato Rocco Giancristofaro.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco Marfisi, per l’udienza di convalida dell’arresto. Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani che aveva interrogato Marfisi nella caserma dei Carabinieri di Ortona la sera stessa dell’omicidio ha chiesto la convalida dell’arresto e l’emissione dell’ordinanza cautelare in carcere per duplice omicidio, con le aggravanti di premeditazione, crudeltà, porto abusivo di armi, violazione di domicilio, e aver commesso il reato in presenza di minori (i due figli di Laura Pezzella). Il Gip potrebbe decidere già nelle prossime ore.
“Non credo sia molto lucido. Non si rende ancora conto di quello che ha fatto”. Così l’avvocato Rocco Giancristofaro, difensore di Francesco Marfisi, dopo l’udienza di convalida, nel Tribunale di Chieti. Al suo secondo incontro con Marfisi il primo durante l’interrogatorio del pm Giancarlo Ciani, la sera stessa del duplice omicidio l’avvocato ha detto di avere chiesto la revoca della misura dell’isolamento, al contrario di quanto fatto dal pubblico ministero, ed ha risposto invece “vedremo” alla domanda dei giornalisti su un’eventuale richiesta di rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica.