Teramo. Il portale “DOVE E COME MI CURO.IT” ha lo scopo di aiutare i pazienti ad avere un quadro il più chiaro possibile quando, per un motivo o per un altro, devono cercare le migliori strutture per curarsi. Il sito valuta e compara la qualità delle strutture ospedaliere e delle strutture sanitarie accreditate italiane nel trattamento di ogni specifica patologia confrontandole con la media nazionale e internazionale e classificandone le performance in “alte”, “medie” e “basse”. Per quanto riguarda il cancro della mammella gli indicatori presi in considerazione sono l’esperienza (volume annuale di ricoveri per intervento chirurgico) e l’efficacia (minor numero di nuovi interventi di resezione a 90 e 120 giorni). In parole semplici, il primo indicatore valuta il numero di interventi effettuati dalla struttura, mentre il secondo ne valuta la qualità (infatti se una paziente viene operata correttamente la prima volta non dovrà subire un altro intervento per la stessa patologia). In Abruzzo è l’Ospedale Mazzini di Teramo quello con la valutazione globale migliore: infatti viene valutato con “performance medie” per quanto riguarda il numero di interventi chirurgici effettuati e con “performance alte” per quanto riguarda l’efficacia degli interventi. Considerando l’indice di re-interventi a 120 giorni Teramo si posiziona al 31° posto a livello nazionale rendendolo il fiore all’occhiello dell’Abruzzo. Questo dato, che dimostra un’elevatissima qualità delle cure chirurgiche effettuate, diventa ancora più significativo se lo si confronta con quello ottenuto dalle altre strutture ospedaliere di Abruzzo e Marche dove si opera il tumore al seno. Sempre considerando il tasso di re-interventi a 120 giorni Ancona si posiziona al 189° posto, L’Aquila al 234° posto e Ortona al 238° posto. In queste strutture vengono effettuate più operazioni complessive, ma le pazienti vengono spesso ri-operate più volte per lo stesso tumore (poiché il primo intervento non risulta sufficiente). Non sempre quantità è sinonimo di qualità; e a Teramo, anche se il numero di interventi è inferiore questi vengono eseguiti meglio (come dimostrato dai dati citati dal sito sul tasso di re-interventi) offrendo alle pazienti maggiori garanzie di sicurezza nell’affrontare il percorso che va dall’intervento alla guarigione. Inoltre, negli ultimi anni l’U.O di Senologia diretta dal dottor Maurizio Brucchi ha aumentato il numero di pazienti operati per cancro della mammella a circa 100 casi l’anno che permetterebbero di raggiungere il punteggio massimo anche per quanto riguarda il parametro dell’esperienza.