L’Aquila. Il doppio incarico di Luciano D’Alfonso, prima governatore dell’Abruzzo e ora Senatore della Repubblica, finisce su La Repubblica che lo definisce un “furbetto che mantiene la doppia poltrona” e scrive di lui: “A chi gli chiedeva perché non si era ancora dimesso dalla presidenza della Regione Abruzzo, il senatore del Pd Luciano D’Alfonso, ha risposto: Sto facendo il doppio lavoro. Altri invece che si erano trovati nella stessa situazione hanno provveduto nel frattempo a sanare la propria posizione, come peraltro prevede la Costituzione all’articolo 122: “Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una giunta regionale e a una delle Camere del Parlamento”. Il 9 maggio La Repubblica censì i furbetti del doppio incarico, che riguarda anche i sindaci dei Comuni sopra i 15mila abitanti, secondo la legge 148 del 2011. Erano dieci. Ne sono rimasti tre: D’Alfonso, l’onorevole leghista Leonardo Tarantino, sindaco di Samarate (17mila abitanti), e il suo collega di partito Dario Galli, che accumula tre funzioni: deputato, sottosegretario allo Sviluppo economico e sindaco di Tradate (19mila abitanti)”.
“C’è però un paradosso”, scrive ancora La Repubblica, “né alla Camera né al Senato sono state costituite le giunte per le elezioni. Il governatore D’Alfonso intende proseguire col doppio incarico in attesa che la sua eleggibilità venga accertata dalla Giunta per le elezioni del Senato. “Non sto producendo né conflitti d’interessi né un doppio costo”, dice, ma la Costituzione sulla sua incompatibilità è chiara”.