L’Aquila. Il 67% del campione interpellato in provincia AQ (in totale, 381 persone) soffre di dolore cronico da molti anni, il 40% ce l’ha molto intenso, il 58% è costretto ad assentarsi dal lavoro 2 settimane l’anno, il 23% un mese, il 10% per 6 mesi) e, infine, il 3 % diserta l’occupazione tutto l’anno (3%). Eppure il 54% di questa ‘galassia’ della sofferenza (205 persone delle 381 ) che ogni giorno ‘recita’ il rosario del dolore, ignora l’esistenza di molteplici ambulatori della Asl 1 che, in tutta la provincia AQ, trattano il dolore nelle sue varie manifestazioni, oncologiche e non.L’azienda sanitaria per l’innovativa impostazione del Dolore (in cui rientrano le cure palliative degli hospice), appena 8 mesi fa, ha avuto la pagella più alta in Italia, certificata dal riconoscimento ricevuto a Montepulciano (Siena), del premio nazionale Mario Luzi. I dati sulla popolazione emergono dal sondaggio conoscitivo, condotto in 60 farmacie della provincia AQ, ed effettuato contattando direttamente i cittadini, dal 1° al 15 dicembre scorso. I risultati del campione di 381 persone verranno utilizzati per colmare il fossato esistente, in termini di fruizione, tra utenti e servizio pubblico che pure ha costantemente divulgato tramite i media le continue iniziative attuate. Infatti oggi il dolore viene trattato dalla Asl a 360 gradi, sia in ambulatorio sia a domicilio dell’utente. L’indagine condotta nelle 60 farmacie, dal titolo ‘Valuta e cura il tuo dolore”, con la distribuzione gratuita alla popolazione di un prontuario facilmente conprensibile, è stata promossa dalla Fondazione ‘Paolo Procacci’ onlus, con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti di L’Aquila, il sostegno della ASL 1 e col contributo della Fondazione Carispaq. Sono stati i medici volontari dell’associazione V.a.do. (Volontariato per l’Assistenza Domiciliare) – appartenenti alla scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore di L’Aquila- a incontrare gratuitamente in farmacia i cittadini per la campagna informativa. Sono state ascoltate persone da 21 a 92 anni, in larga prevalenza donne (61%). Tra le pieghe dell’inchiesta è emerso, un altro aspetto significativo: l’11% degli intervistati rinuncia a curarsi e subisce passivamente la sofferenza. Si è appurato, dalle risposte date, che si procede in modo diverso alla ricerca del medico: più della metà dei cittadini intervistati si è rivolto al medico di base, il 30% ha avuto come primo interlocutore il farmacista di fiducia, il 14% si è rivolto a specialisti (Neurochirurghi, Ortopedici; Oncologi, altro) e solo nel 4% all’Anestesista/Terapista del dolore e/o al Medico del Pronto Soccorso. “Questi dati dimostrano”, dichiara il prof. Franco Marinangeli, coordinatore per la Asl della rete di terapia del dolore e cure palliative, “che il dolore cronico, oncologico e non, è una malattia vera e come tale va trattato, come recita la legge 38/2010) . La Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, in questo senso, ha investito risorse e ha raggiunto risultati importanti grazie anche all’impegno dei distretti sanitari di base; evidentemente tali risultati non sono ancora sufficienti e vanno quindi potenziati per ampliare di molto il numero di pazienti”.