L’Aquila. WWF e Forum H2O, commentando la sentenza del Tar emessa in data odierna sull’annosa questione della discarica di Bussi contro l’annullamento dell’aggiudicazione del bando di gara per la bonifica delle discariche 2a e 2b, prendono fermamente posizione contro il Ministero dell’Ambiente.
“Il Ministro dell’Ambiente Costa chieda scusa e rifletta anche sul suo operato e se è in grado di governare adeguatamente la sua struttura ministeriale. Nonostante gli appelli e le puntuali segnalazioni che avevamo fatto, evidenziando tutte le lacune dell’attività ministeriali, ha deciso consapevolmente di difendere gli errori dei suoi dirigenti e non l’ambiente e la salute dei cittadini” così Augusto De Sanctis del Forum H2O che aveva criticato duramente l’operato del Ministero divulgando una serie di documenti che sono stati poi alla base dei ricorsi e della sentenza del TAR di oggi che annulla il provvedimento con cui il Ministero dell’Ambiente aveva bloccato la gara da 40 milioni di euro che avrebbe permesso una bonifica rapida delle discariche 2A e 2B a Bussi da oltre 100.000 mc di rifiuti. Il ministero dell’Ambiente per 8 mesi si era rifiutato di darci la documentazione sulla gara. Grazie alle nostre fonti abbiamo però scoperto documenti di gravità inaudita che oggi il TAR censura in maniera durissima, con passaggi in cui rileva che il comportamento del Ministero è connotato da “sviamento di potere”, “contraddittorietà e irragionevolezza” in circostanze addirittura “eccentriche”. Secondo i giudici del TAR “l’esigenza della rapidità nella conclusione dell’iter amministrativo propedeutico alla bonifica di un sito cosi dannoso per l’ambiente non pare aver caratterizzato l’operato del Ministero nella vicenda di specie”. Il Ministero, dicono anche i giudici, è andato nella direzione esattamente opposta rispetto a quanto richiesto dalla Corte Costituzionale sulla difesa di ambiente e salute. Il TAR puntualmente ha dato torto al Ministero su tutte le questioni controverse che avevamo denunciato. Ad esempio la possibilità di procedere più speditamente con la rimozione diretta dei rifiuti come previsto dalla gara, mentre il ministero sosteneva la necessità dell’analisi di rischio esclusa invece dall’Art.242bis sulle procedure semplificate scelte dall’allora commissario proprio per velocizzare la bonifica, come aveva evidenziato già 5 anni fa l’ARTA da ARTA. Che il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che aveva sollevato alcune critiche sul progetto non era definitivo. Che, rispetto a Edison “non sono state provate in giudizio fondate ragioni di impedimento alla possibilità di recuperare comunque quanto si andrà a spendere a tal fine, in danno della stessa responsabile, per la parte da questa non eseguita spontaneamente. A questo punto – conclude De Sanctis – serve un’immediata inchiesta interna sull’operato dei due dirigenti del Ministero dell’Ambiente Lo Presti e Distaso. Sarebbe ovviamente surreale un ricorso al Consiglio di Stato e speriamo che anche l’Avvocatura, che aveva dato un parere stringato e superficiale, dia lo stesso suggerimento al Ministro. Auspichiamo infine che la procura della Repubblica di Pescara batta finalmente un colpo sui ritardi ultradecennali delle bonifiche a Bussi, magari partendo proprio dalle conclusioni a cui sono pervenuto i giudici del TAR”, si legge nella nota del Forum H2O.