Bussi. “Il ministero della Salute ha riferito che è già in corso la richiesta dell’Istituto superiore di sanità di tutti gli elementi informativi utili alla valutazione dell’opportunità di avviare uno studio epidemiologico dedicato all’accertamento dei danni sulla salute della popolazione dei territori in esame”. E’ uno dei passaggi salienti della risposta del sottosegretario per l’Ambiente, Silvia Velo, alle interrogazioni presentate dai deputati Gianni Melilla (Sel), Gianluca Vacca (M5s) ed Ermete Realacci (Pd), sulla vicenda riguardante la megadiscarica della Val Pescara, dove per molti anni sono state scaricate circa 500mila tonnellate di sostanze tossiche. “Seguiremo con grande attenzione, naturalmente – ha evidenziato il sottosegretario – l’evolversi della vicenda e non mancheremo di intervenire prontamente laddove occorra per riportare alla normalità le attuali condizioni di degrado ambientale e sanitario conseguente”. Relativamente alle risorse finanziarie, Velo ha detto che “il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare ha stanziato, per la bonifica di tale sito, la somma di 3 milioni di euro, già trasferita alla Regione Abruzzo, che ne ha stanziati 100mila. L’accordo di programma inerente la bonifica del Sito di interesse nazionale di Bussi è stato sottoscritto il 28 febbraio 2011 tra Ministero, Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Provincia di Pescara e i Comuni interessati ed è in corso una rimodulazione su richiesta della Regione”. Infine, il sottosegretario ha ricordato che “con riferimento alla reindustrializzazione, è stato assegnato un ulteriore stanziamento di 50 milioni di euro per le opere e gli interventi di bonifica e messa in sicurezza, da attuarsi prioritariamente sulle aree industriali dismesse e siti limitrofi”. Insoddisfatti i deputati che hanno ricevuto le risposte alle interrogazioni che commentano, “Troppi i ritardi accumulati è ora di cambiare passo e affrontare questa emergenza con maggiore impegno e determinazione, chiamando a risanare chi ha inquinato quest’area per decenni”. Lo dichiarano in una nota gli on. Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente, e Cominelli. ” Bussi è l’esempio- proseguono-, purtroppo tutt’altro che isolato, di una industrializzazione che ha inquinato interi territori e messo in pericolo la salute dei cittadini. Un modello del passato che oggi va completamente abbandonato, bisogna però fare i conti con questa pesante eredità risanando e proponendo un altro futuro, che punti alla riqualificazione industriale e alla riconversione dell’area con progetti economici compatibili con gli interventi di bonifica e la ,tutela dell’ambiente”. Per il deputato Gianni Melilla (Sel) si tratta di “ritardi e sottovalutazioni inaccettabili e imbarazzanti da parte dei governi che si sono succeduti negli anni”. “Ho chiesto al Governo – afferma Melilla in una nota – di operare in tempi brevi per mettere in sicurezza tutta l’area e procedere alla bonifica superando le omissioni e i ritardi che hanno sinora caratterizzato la sua azione. Sono passati anni e anni e la situazione è ben lungi dall’essere definita positivamente ridando serenità alle popolazioni inquinate in modo colpevole dalla criminalità industriale e non tutelate da chi doveva provvedere alle attività di prevenzione, controllo e repressione di atti illeciti di smaltimento dei rifiuti industriali e inerti. Continuerò a vigilare – conclude- e ad incalzare il Governo su quello che va fatto rapidamente” .