Avezzano. Il Tar condanna il Liceo “Benedetto Croce” di Avezzano, per dei fatti risalenti all’a.s. 2018-2019, che riguardano una docente, Rsu e membro del CdI, alla quale la scuola aveva negato il diritto di ottenere copia di un verbale del Consiglio di istituto di cui la predetta faceva parte quale membro eletto.
Un comportamento, quello del dirigente scolastico, che il tribunale ha ritenuto “palesemente illegittimo”. Queste le testuali parole della sentenza che rende finalmente giustizia all’insegnante.
Doppiamente grave il diniego, secondo il Tar, riferisce l’attuale legale dell’insegnate, l’avvocato Paolo Di Gravio, se si considera che la docente era anche Rsu. “La qualità della ricorrente di membro del Consiglio d’Istituto, nota al dirigente scolastico che ne è membro di diritto, legittima ex se la richiesta di copia dei relativi atti e ne impone il rilascio ove non pubblicati, onde la richiesta di allegazione dell’‘interesse perseguito’ rende ulteriormente palese l’illegittimità dell’operato dell’istituto resistente”.
È stata accolta interamente la tesi della difesa, anche in relazione all’obbligo per l’Istituto scolastico di provvedere all’ostensione totale del documento senza oscuramento di parti di esso. Difatti non possono essere opposte a un membro del Consiglio neppure eventuali presunte ragioni di tutela della riservatezza. Anche perché il divieto di pubblicazione ai sensi del citato art. 43 ha ad oggetto “atti concernenti singole persone”, tali essendo le delibere del Consiglio che potrebbero incidere nella sfera soggettiva di persone determinate, non certo, come in specie, gli scambi di opinioni fra gli intervenuti alla riunione che siano stati verbalizzati.
Siamo fieri di questa sentenza che non lascia spazio a dubbi e rende finalmente giustizia a una docente nei confronti della quale la scuola aveva adottato un comportamento illegittimo, negandole l’esercizio di un diritto sacrosanto.
Ci si augura che nessun insegnante debba subire in futuro atteggiamenti di tal fatta che non sono in linea con i principi di imparzialità e buon andamento che devono ispirare e guidare l’azione amministrativa. L’avvocato Di Gravio riporta anche la soddisfazione dell’avvocatessa Maria Grazia Spina, che inizialmente rappresentava in giudizio la docente, in difesa congiunta.