Teramo. A tre mesi dalla riapertura delle scuole “l’incertezza regna sovrana”. A dichiararlo, in una lettera inviata al ministro della pubblica istruzione Azzolina, è il presidente della provincia Diego Di Bonaventura che evidenzia come ad oggi sia di fatto impossibile organizzare gli spazi per la didattica. Una situazione difficile, ancor di più in un territorio dove molti edifici scontano ancora i danni del terremoto 2016-2017.
“Pesanti incertezze gravano sull’annunciata riapertura a settembre” scrive Di Bonaventura “le dichiarazioni del Governo si scontrano con le stringenti prescrizioni del comitato tecnico scientifico, irrealizzabili per molti dei nostri nostri istituti”. Di Bonaventura, sia come presidente di provincia che come sindaco del comune di Notaresco, evidenzia come non ci sia “stato alcun coinvolgimento degli enti locali e dei territori per l’individuazione di spazi alternativi per la didattica, per evitare il sovraffollamento delle aule e la rimodulazione degli orari dei mezzi di trasporto, indispensabili per eventuali scaglionamenti dei rientri”.
Una situazione a fronte della quale Di Bonaventura e i sindaci “in assenza di qualsiasi indicazione certa” si è sono mossi “autonomamente, avviando una ricognizione sugli edifici esistenti per trovare nuovi locali da adibire all’attività didattica: lo stesso lavoro di ricognizione sarà effettuato dalla Provincia per quanto riguarda gli istituti di istruzione superiore”.
Ma questo non basta. “La scuola catapultata in modalità Dad ha mostrato tutti i suoi limiti, lasciando indietro migliaia di alunni che non hanno potuto avere accesso a un’istruzione di livello soddisfacente perché non disponevano di una rete veloce, di adeguata strumentazione tecnologica, di un sostegno in ambito familiare per colmare il gap culturale che si è andato così accumulando” conclude “così non va, cara ministra. Se si vuole che questo Paese riparta e riparta tutto, senza lasciare indietro nessuno, soprattutto i cittadini di domani, bisogna riaprire al confronto con i diretti interessati”.