L’Aquila. Ha tentato di togliersi la vita impiccandosi, e c’era quasi riuscito se non fosse stato per il tempestivo ed efficace intervento prima dei poliziotti penitenziari in servizio in sezione, poi del personale sanitario. Da indiscrezioni sembrerebbe che il detenuto, rinchiuso nel carcere Le Costarelle di Preturo in regime di 41 bis, sia salvo per miracolo”. Lo rende noto il vice segretario generale Uil Pa Polizia Penitenziaria Abruzzo, Mauro Nardella, che fa il punto sulle precarie condizioni di lavoro in un carcere dove sono reclusi 160 detenuti in 41 bis, molti dei quali “tra i più pericolosi d’Italia”.
“Determinante è stata l’opera di rianimazione da parte del personale intervenuto”, spiega in una nota Nardella, “se non si è contata una vittima nel carcere delle Costarelle lo si deve all’elevata professionalità degli operatori. La Uil, complimentandosi con i colleghi, torna a denunciare la condizione in cui versa il carcere dell’Aquila che detiene al suo interno il più alto numero di detenuti sottoposti al 41 bis d’Italia, 160. Tuttavia non sufficiente risulta l’attenzione ad esso data dal ministero della Giustizia, in ordine soprattutto all’impossibilità sopraggiunta di garantire un sufficiente numero di posti all’interno della caserma agenti”. Il riferimento è agli agenti “costretti a pernottare altrove e quindi impossibilitati a intervenire qualora, come nel caso in questione, si sentisse la necessità di dover provvedere in casi di assoluta emergenza”.