Modena. È in corso il processo per l’omicidio di Alice Neri, la giovane uccisa e data alle fiamme nelle campagne di Fossa di Concordia, nel Modenese, durante la notte tra il 17 e il 18 novembre 2022. Imputato, il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul.
Anche oggi, riferisce TvQui Modena, si è proceduto al controesame del luogotenente Emidio D’Agostino, del nucleo operativo dei Carabinieri che, in sede di indagine, aveva ricostruito i movimenti della vittima e dell’accusato.
L’udienza si è tenuta a porte chiuse, per scongiurare, si legge, il possibile pericolo di inquinamento del materiale probatorio preso in esame.
Nel corso di quella precedente, celebratasi il 12 giugno, al termine di un lungo e serrato confronto in aula, si sarebbe fatto riferimento a un’auto presente nei pressi della scena del crimine nelle prime ore del mattino del 18 novembre 2022. L’auto in questione sembrerebbe appartenere a una persona già sentita nel corso delle indagini e, a quanto riportato dal Resto del Carlino, non sarebbe stata finora oggetto di interesse da parte degli investigatori.
In una dichiarazione al citato quotidiano, l’avvocato della famiglia Neri, Cosimo Zaccaria, aveva rimarcato come l’udienza di tredici giorni fa fosse risultata “utile per dimostrare con dati concreti la fuga di Galoul all’estero dopo l’omicidio di Alice.” “A ciò va aggiunto”, aveva inoltre considerato, “l’elemento fondamentale di un mozzicone di sigaretta su cui vi era il dna del signor Gaaloul e di Alice, sigaretta ritrovata proprio dove è stata bruciata l’auto. Penso ci sia poco da aggiungere.”
“Siamo all’inizio del controesame del teste”, aveva invece precisato il difensore dell’imputato, l’avvocato Roberto Ghini, preannunciando: “Emergeranno elementi interessanti nell’ottica di piste alternative.”