Pescara. “Se si può fare peggio perché non farlo? Sembra questo lo spirito che anima il centrodestra pescarese alla guida della città. Un chiaro esempio è l’approvazione della Delibera n. 20, del marzo 2023, che recepisce il Decreto Sviluppo, ai sensi della Legge regionale n. 49 del 2012.
Una delibera, approvata clamorosamente nel silenzio generale, che peggiora notevolmente la situazione rispetto a quanto previsto dalla precedente delibera del Consiglio comunale sul tema, approvata nel 2017 dalla Giunta Alessandrini. Di fatto l’attuale Giunta Masci peggiora quanto fatto dai suoi predecessori, anzi amplia e spalma, senza nessuna distinzione, e su tutto il territorio comunale (con la sola eccezione delle aree verdi e delle aree e degli edifici soggetti a vincoli restrittivi di varia natura), l’applicazione dei premi di cubatura al massimo della possibilità che la combinazione della Legge nazionale con quella Regionale permette, ovvero del 65%!
Inoltre alcuni vizi di forma potrebbero portare il Comune a incorrere in provvedimenti della magistratura. Pertanto, come già sostenuto da alcune associazioni di cittadini che si sono rivolte al TAR per l’annullamento della delibera, si chiede al centrodestra di fare un passo indietro e invalidare questa vergognosa disposizione. Chi ha veramente a cuore il bene della città deve contrastare un atto vergognoso che espone la nostra Pescara a una cementificazione senza precedenti”.
Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che spiega nel dettaglio “Questa delibera rende Pescara un luogo appetibile per palazzinari che possono costruire mega edifici praticamente ovunque. Inoltre, sembrerebbe presentare anche numerosi problemi di legittimità e di incoerenza con la Legge Regionale 49/2012; nonché con gli strumenti urbanistici vigenti e le sue finalità sociali e ambientali. Dall’analisi dei carteggi, infatti, sembrerebbe che il provvedimento adottato dal Consiglio comunale pescarese sia, nella forma e nella sostanza, difforme dalle indicazioni del Comma 2 dell’Art. 1 della L.R. n. 49/2012, in quanto, a nostro avviso, non pianifica gli interventi “sulla base di specifiche valutazioni o ragioni di carattere urbanistico”, né “in relazione alle caratteristiche proprie delle singole zone ed al loro diverso grado di saturazione edilizia e della previsione negli strumenti urbanistici dei piani attuativi…”, ma applica indifferentemente le misure “incentivanti” previste dalla stessa Legge su tutto il territorio comunale, senza nessuna zonizzazione. Ed è proprio la mancanza della differenziazione delle aree che renderebbe il provvedimento, a nostro avviso, non conforme.
Inoltre, produrrebbe la crescita della densità edilizia e della densità abitativa soprattutto nelle aree centrali della città, già oggi sature! Una crescita a cui non corrisponde un’uguale e proporzionale crescita delle aree destinate a standard urbanistici come per esempio verde, parcheggi, strade, piazze e scuole.
Un ulteriore elemento negativo è la possibilità che le cubature all’interno del perimetro urbano possano essere spostate. Non è difficile immaginare che gli stessi volumi premiali andranno dalla periferia, dove non è affatto conveniente costruire, al centro dove potenzialmente saranno vendute a peso d’oro. Questa operazione si potrebbe addirittura configurare come rendita di posizione Indotta!
È anche da sottolineare che la Delibera n.20 del 2023, a differenza di quello che sostiene la Legge regionale 49/2012, presenta un carattere spiccatamente pianificatorio ovvero di programmazione urbanistica. Per questo motivo, il procedimento da adottare, per la sua definitiva e legittima approvazione, dovrebbe rispettare tutte le caratteristiche di un Piano Urbanistico, con la totalità degli elaborati a sostegno: studio e analisi del territorio, valutazione ambientale strategica, la pubblicazione degli atti e della cartografia ecc, allo scopo di permettere ai cittadini di partecipare alla definizione del “piano” attraverso osservazioni e proposte. Negare la possibilità di partecipazione ai cittadini può configurarsi come motivo insuperabile di illegittimità del provvedimento approvato dal Consiglio Comunale di Pescara.
Pertanto, al fine di non incorrere in provvedimenti della magistratura mi unisco alla richiesta di tanti cittadini di procedere all’annullamento della Delibera n.20, del 9 marzo 2023, con l’impegno da parte del Comune di arrivare a una corretta programmazione territoriale, che veda coinvolti professionisti e cittadini, al fine di individuare in quali aree urbane specifiche è possibile applicare i premi di cubatura previsti dalla L.R. 49/2012. L’obiettivo di un’amministrazione dovrebbe essere quello di migliorare lo sviluppo territoriale, valutare l’impatto ambientale, promuovendo il miglioramento della qualità della vita e la tutela dell’integrità fisica, culturale e commerciale dei territori. Fermo restando che, nelle more dello studio di nuovi provvedimenti, rimane attuabile sine die il premio del 20% previsto dal cosiddetto Decreto Sviluppo recepito con la L.R. n. 49/2012” conclude.