L’Aquila. “Sono contento per l’assoluzione di Massimo Cialente e di ciò che rappresenta” dichiara Luciano D’Alfonso, “anche se per me egli ha diritto a una validazione totale che nella realtà si chiama approvazione. Cialente non va solo assolto, ma va approvato, dopo tutto quello che ha fatto, immaginato e realizzato.”
“La contestazione ricevuta, e per ragioni oggettive superata dalla verità del confronto dialogico, non doveva proprio essere messa in cammino”, prosegue D’Alfonso.
“Per queste ragioni sostengo una Corte dei Conti capace anche di controllo cooperativo, quando le situazioni reali sono sostanziate da vere e proprie rotture di civiltà come un terremoto, una pandemia, una guerra senza limite di distruzione. L’Ordinamento non deve mai discostarsi dalla verità della realtà, poiché corre anche il rischio di diventare consistenza di carte intestate ridicola e non creduta”, afferma Luciano D’Alfonso.
“L’Aquila è sempre più bella e di sicuro Cialente ha contribuito significativamente con il suo coraggio, la sua NON paura, la sua fantasia decisionale, in una parola: il contrario delle posture burocratiche. La bellezza di L’Aquila la si deve ai sindaci e a chi ci ha lavorato bene e ci sta lavorando in prima fila, senza autoproteggersi, per paura di decidere”, conclude.