Roma. Sono stati finora oltre 78.681 i pazienti Covid curati a casa con gli antivirali molnupiravir (Lagevrio di Merck (Msd in Italia) ) e Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir, di Pfizer). Ma le prescrizioni settimanali, dal 14 al 20 luglio 2022, vedono un calo rispettivamente del 13% e del 14,7%. Mentre, consolidando un trend già iniziato, raddoppiano in due settimane le terapie con Paxlovid ritirate in farmacia, passate da 8.300 a quasi 16.700.
E’ quanto emerge dal 15/mo report dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sugli antivirali contro il Covid. I trattamenti avviati con Lagevrio, autorizzato in Italia a fine dicembre 2021, sono stati 39.075 fino al 20 luglio e il Lazio è la regione che ne conta finora di più (5.130), seguita da Puglia (3.901). Dal 6 luglio al 19 luglio le richieste sono aumentate del 12,8% (l’aumento era stato 22,4% nel precedente report quindicennale). I trattamenti avviati con Paxlovid, autorizzato da fine aprile 2022, sono stati 39.606, la regione con il maggior numero di trattamenti è la Lombardia (3.453), seguita da Lazio (4.926). Dal 6 luglio al 19 luglio le richieste sono aumentate del 41,5% a fronte del 33% del precedente report. Un aumento trainato dalle terapie acquistate attraverso la distribuzione per conto (Dpc), ovvero ritirate dal paziente in farmacia sotto casa: in 14 giorni, sono aumentate del 100%, passando da 8.300 a 16.665: un raddoppio evidenziato anche nel monitoraggio precedente. Cala anche l’utilizzo degli anticorpi monoclonali. Da marzo 2021 al 20 luglio 2022 sono stati prescritti a 70.036 persone. Nella settimana dal 14 al 20 luglio, rispetto alla precedente, calano del 14% le prescrizioni per sotrovimab (Xevudy),prescritto come terapia in persone fragili già contagiate, e dell’8% per tixagevimab-cilgavimab (Evusheld), prescritto, sempre per persone fragili, ma in profilassi pre contagio. Veneto (10.352) e Lazio (9.902) vedono un maggiore uso dei monoclonali in terapia. Lombardia (971) e Veneto (482), sono le regioni con il maggior uso in profilassi.


