Montorio al Vomano. Ci sarebbe un difetto di fabbricazione o un errore nella progettazione di una trave alla base del crollo nel cantiere a Firenze.
Il cedimento della trave ha provocato un cedimento a catena dei solai. Il violentissimo crollo ha causato la morte di 8 operai, tra cui il 59enne abruzzese Luigi Coclite. Questa è l’ipotesi al vaglio degli inquirenti, la trave al centro delle indagini è stata costruita da un’azienda abruzzese, la Rdb Italprefabbricati con sede ad Atri. La Rdb Italprefabbricati è un’impresa abruzzese appartenente alla famiglia D’Eugenio, leader nazionale nella prefabbricazione. Al momento non ci sarebbero indagati, la Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo plurimo, e il cantiere è stato sequestrato.
Dalle prime indagini emerge che l’azienda committente e la ditta appaltatrice dei lavori sono le stesse di un incidente avvenuto nel cantiere di un altro supermercato a Genova il 10 febbraio 2023. In quell’occasione 3 operai erano rimasti feriti a causa del cedimento di una rampa del parcheggio. La Procura ha già contattato tutte le aziende coinvolte nel cantiere, inclusa la Rdb. La trave che ha ceduto era lunga 20 metri e pesante 15 tonnellate, è venuta giù all’improvviso e ora si dovrà capirne il motivo. Negli uffici di Atri, la sede centrale della ditta, si sono presentati gli agenti della polizia postale dell’Aquila per acquisire documentazione sull’appalto nel cantiere del supermercato a Firenze. Uno dei punti più importanti da chiarire è se la trave sotto accusa fosse stata o meno già posizionata al momento del crollo. L’azienda Rdb sosterrebbe, come riferito in un servizio del Tg regionale dell’Abruzzo, che “il personale della ditta non aveva ancora concluso il fissaggio della trave quando operai di un’altra società avrebbero avviato la gettata di cemento nella stessa area, all’ultimo pianto della struttura”.