Chieti. I gestori del servizio idrico, Aca e Sasi, hanno assicurato l’operatività 7 giorni su 7 sette, h24, dei propri call center, al quale i cittadini dovranno rivolgersi, in quanto i rispettivi centralini sono costantemente in contatto col personale tecnico specializzato, chiamato ad intervenire in caso di criticità, seguendo, un criterio di priorità che garantisce l’intervento prioritario agli ospedali, case di cura e strutture che ospitano soggetti fragili.
Inoltre Aca ha assicurato la disponibilità nei Comuni che gestisce di cinque autobotti, operative nei comuni gestiti, mentre Sasi dispone di due autobotti proprie e di quattro mezzi aggiuntivi forniti da ditte convenzionate con la società, per la distribuzione capillare di acqua in caso di necessità. È quanto emerso dalla riunione svoltasi ieri in prefettura a Chieti, della task force – gruppo di Lavoro per la gestione delle emergenze, anche di Protezione Civile, finalizzata all’individuazione di misure urgenti da attuare in caso di emergenza idrica e di incendi, riunione presieduta dal vice prefetto vicario, Valentina Italiani, e alla presenza del capo di gabinetto Martina, Iurescia, oltre che, fra gli altri, rappresenti di Provincia, Comuni Asl e forze dell’ordine.
I rappresentanti di Aca e Sasi hanno sottolineato come il proprio intervento sia possibile solo laddove la criticità riguardi un edificio dotato di proprio serbatoio ed autoclave, con esclusione, dunque, di edifici non ne sono dotati, per l’approvvigionamento dei quali è necessario il rifornimento diretto tramite le autobotti ubicate sui territori comunali. Inoltre, i gestori del servizio idrico hanno precisato come eventuali ritardi nella interruzione e riattivazione della fornitura non costituiscano meri ritardi rispetto a quando preventivamente comunicato alla cittadinanza con le informative, bensì derivino dalla fisiologica necessità, per la rete, di interrompere e ritornare alla adeguata pressione dell’acqua, che ne consenta il regolare deflusso e che, naturalmente, non può essere immediata all’atto della manovra di chiusura, né subito dopo quella di riapertura. I sindaci hanno ribadito il proprio impegno ad attivarsi con ogni mezzo a disposizione, incluso il ricorso ad ordinanze sindacali che disciplinino un corretto utilizzo dell’acqua da parte della cittadinanza, ed un’efficace e costante attività informativa ai cittadini in merito alle turnazioni ed interruzioni programmate del servizio idrico, oltre al supporto diretto, per il tramite delle associazioni comunali di protezione civile, con la messa a disposizione di acqua potabile per il soddisfacimento dei bisogni primari, nei casi di massima urgenza.