L’Aquila. “Ritengo importante che il Partito Democratico confermi la coesione di sempre, evitando di prestare il fianco a problemi interni, ma rinvigorendo l’azione di riforma di cui tutti siamo promotori, dando pieno ruolo ai propri protagonisti”.
Così il segretario regionale del Pd, Marco Rapino, sulla riunione del gruppo regionale del Pd che si è svolta oggi a Pescara alla presenza dei presidenti della Giunta regionale d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio. Il summit è stato anche di preparazione alla riunione della maggioranza di centrosinistra che governa la Regione in programma domani all’Aquila.
Il centrosinistra, in testa il Pd, partito di gran lunga più grande della coalizione, deve fare i conti con venti di crisi innescati dalla lettera di forte critica nella gestione e nel metodo inviata a D’Alfonso dai tre ‘ribelli’, gli assessori Andrea Gerosolimo (Abruzzo Civico) e Donato Di Matteo (Pd), e il consigliere Mario Olivieri (Abruzzo Civico). La presa di posizione di Rapino dimostra la scelta della linea morbida del Pd, il che presuppone una ricucitura con i tre, nonostante ci fosse più di un consigliere propenso a dare un segnale forte con il defenestramento dei due assessori da parte del governatore. L’azione dei tre ha comportato una impasse amministrativa e politica anche in due sedute del Consiglio regionale, praticamente improduttive. Secondo quanto si è appreso la strategia della ricucitura dello strappo è stata decisa anche per non avvelenare il clima in vista del referendum. “A seguito della riunione del gruppo regionale il Pd Abruzzo è a lavoro per una soluzione avanzata del confronto all’interno della maggioranza regionale. Abbiamo avuto un incontro importante ¬ spiega ancora Rapino – dove sono state affrontate questioni di merito e questioni metodologiche. Nei prossimi giorni verranno risolti alcuni passaggi relativi a delle leggi bloccate in Commissione e procederemo a ulteriori confronti con la maggioranza”. Al summit ha partecipato a sorpresa Di Matteo. Nessun consigliere ha voluto commentare il confronto odierno.


