L’Aquila. La vertenza che riguarda lo stabilimento della ex Aura Materials (ora di proprietà Mival Connect) si aggrava in seguito alla clamorosa assenza dei vertici aziendali al tavolo istituzionale convocato presso l’Assessorato regionale alle Attività produttive. La mancata partecipazione ha scatenato la dura reazione del Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che ha espresso forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori e del sito produttivo.
Il tavolo era stato convocato in risposta all’allarme lanciato dai sindacati, che hanno visto le lavoratrici e i lavoratori costretti a scioperare e a presidiare la sede regionale per far sentire la propria voce.
Il Sindaco Biondi ha condannato l’atteggiamento della proprietà, sottolineando la mancanza di rispetto verso le istituzioni e il territorio che ha investito nel progetto.
“L’assenza dei vertici dell’azienda Aura Materials anche al tavolo istituzionale convocato presso l’assessorato regionale alle Attività produttive è un fatto gravissimo che conferma tutte le perplessità già espresse nei giorni scorsi. Siamo di fronte a un atteggiamento che denota totale mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso un territorio che ha creduto e investito in quel progetto, senza chiarezza sul futuro dello stabilimento aquilano e dei suoi lavoratori” ha dichiarato il Sindaco.
Biondi ha poi criticato la ritrosia della società ad affrontare il confronto diretto. “Mentre le lavoratrici e i lavoratori sono stati costretti a scioperare per far sentire la propria voce e presidiare la sede dell’assessorato, i vertici della società hanno preferito sottrarsi al confronto, senza fornire alcuna risposta concreta su piani industriali, garanzie occupazionali e prospettive di rilancio. È un comportamento inaccettabile”, ha continuato il Sindaco.
La questione sollevata dal Comune si concentra anche sull’uso di ingenti risorse pubbliche. Tra il 2015 e il 2016, infatti, l’immobile situato nel Tecnopolo d’Abruzzo fu acquistato dall’allora Accord Phoenix con obblighi precisi, finalizzati a garantire i livelli occupazionali per almeno dieci anni, pena la restituzione dell’immobile al Comune in caso di inadempienza.
Il Sindaco ha ribadito la necessità di un’azione legale e di vigilanza istituzionale. “Ribadisco quanto già affermato nei giorni scorsi, insieme al consigliere con delega alle Politiche del lavoro e crisi occupazionali, Fabio Frullo: non possiamo permettere che si giochi con il futuro dei lavoratori e con un sito strategico collocato nel cuore del Tecnopolo d’Abruzzo. Per questo continuo a ritenere necessario l’intervento degli organismi competenti – ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), Invitalia, Procura della Repubblica, Guardia di Finanza e Corte dei Conti – affinché vengano accertate eventuali responsabilità e chiarito se l’uso dei fondi pubblici, pari a 11 milioni di euro, sia stato corretto e coerente con gli obiettivi dichiarati”.
“Chi sceglie di operare in Abruzzo deve farlo per fare impresa, non per speculare” ha concluso Biondi, “le istituzioni locali e regionali non resteranno a guardare: continueremo a pretendere risposte e ad agire in ogni sede utile per tutelare i lavoratori, garantire il rispetto degli impegni assunti e difendere un patrimonio industriale che appartiene alla nostra comunità”.