Pescara. Una notevole richiesta di insegnanti e operatori della formazione è confermata dai numeri delle iscrizioni all’Università telematica ‘Leonardo da Vinci’ (Unidav), che hanno già superato quota 450. Questo successo si deve alla capacità dell’ateneo di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro dei prossimi anni.
A spiegarlo è il professor Pierluigi Ortolano, coordinatore del Corso di Studi triennale in Scienze dell’educazione e della formazione di Unidav e docente presso l’Università ‘Gabriele d’Annunzio’ di Chieti-Pescara.
Unidav, fondata nel 2004 con il supporto della Fondazione dell’Università ‘D’Annunzio’, ha sede a Torrevecchia Teatina e conta attualmente 600 studenti. È l’unica tra le 11 università telematiche italiane a essere collegata a un’università statale. L’offerta formativa comprende un corso triennale in Scienze dell’educazione e della formazione, un corso magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, master di I e II livello in Educazione e formazione, Economia e management, Salute e benessere, e, a partire da quest’autunno, anche un master in Nutrizione e clinica sportiva. A questi si aggiungono numerosi corsi di Alta formazione e perfezionamento.
“La nostra università può essere considerata pionieristica – afferma Ortolano – perché offre agli studenti due indirizzi distinti: il primo è quello di Educatore dei servizi per l’infanzia, che prepara professionisti qualificati per i servizi educativi 0-3 e 0-6 anni. Il secondo è quello di Educatore sociale, che mira a fornire competenze specifiche per affrontare questioni emergenziali sia nei presidi socio-educativi che socio-assistenziali”.
L’anno 2024 ha segnato una crescita significativa per Unidav sia dal punto di vista organizzativo che del numero di studenti, grazie alla nuova governance. Con oltre 450 iscritti, il corso di Scienze dell’educazione e della formazione si conferma il più attrattivo dell’ateneo.
“Questo dimostra – continua Ortolano – che c’è una forte domanda di formazione. Molti iscritti, inoltre, non sono alla loro prima esperienza universitaria, ma hanno scelto di tornare a studiare in una fase diversa della vita rispetto al momento del diploma”.
Secondo Ortolano, il successo degli atenei telematici è strettamente legato ai cambiamenti sociali, accentuati dal post-Covid. “Negli ultimi anni c’è stato un aumento delle iscrizioni perché è stata offerta la possibilità di studiare in modo flessibile. Le lezioni possono essere seguite in diversi momenti della giornata, un vantaggio per studenti lavoratori o per chi ha difficoltà negli spostamenti”.