L’Aquila. Per l’incidenza dei casi di Covid-19, in 34 delle 107 province italiane si osserva una fase di decrescita o stasi e i dati dei prossimi 5-7 giorni permetteranno di avere un quadro più chiaro della situazione. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). “L’analisi delle differenze settimanali della sequenza dell’incidenza giornaliera dei positivi totali al virus SarsCov2 nelle 107 province italiane indica che le otto province sotto osservazione perché a inizio settimana mostravano segni iniziali di decrescita, sono ora in fase di stasi”, osserva Sebastiani riferendosi a Teramo, Matera, Potenza, Campobasso, Isernia, Avellino, Agrigento e Siracusa.
“A queste otto province, se ne sono aggiunte altre 26, che sono ora in fase iniziale di decrescita o stasi. I dati dei prossimi 5-7 giorni osserva -permetteranno di definire meglio la situazione”. Le 26 province sono: Benevento, Frosinone, Reggio Calabria, Catania, Barletta-Andria-Trani, Chieti, Pescara, L’Aquila, Perugia, Arezzo, Livorno, Macerata, Fermo, Pesaro-Urbino, Forlì-Cesena, Modena, Imperia, Padova, Verona, Vicenza, Udine, Trieste, Lecco, Torino, Novara, Aosta. E’ inoltre sceso da quattro a zero il numero di province il cui valore dell’incidenza negli ultimi sette giorni è aumentato di almeno il 50% rispetto ai sette giorni precedenti. Sebastiani rileva che permane la grande differenza tra nord-centro e sud-isole con i 30 valori più grandi dell’incidenza tutti in province del nord e del centro e i 30 più piccoli al sud e isole. Inoltre, passando da nord a sud, il valore medio dell’incidenza negli ultimi sette giorni scende da 750 a 230 unità per 100.000″.
News Back Invia Prima News Prec. Lista Titoli News Succ. Ultima Covid:Sebastiani,decrescita o stasi incidenza in 34 province (2) 15 Ottobre , 13:55 (ANSA) – ROMA, 15 OTT – Di seguito i valori dell’incidenza dei positivi (casi ogni 100.000 abitanti) negli ultimi sette giorni nelle 107 province italiane: Oltre 1.000: Biella (1.140); Da 900 a 1.000: Bolzano (970), Verbano-Cusio-Ossola (930), Trento (900); Da 800 a 900: Sondrio e Belluno (890), Vicenza (870), Udine (800); Da 700 a 800: Padova, Treviso e Como (770), Venezia (750), Rovigo (740), Torino (730), Perugia e Verona (710); Da 600 a 700: Terni e Cuneo (670), Pordenone, Forlì-Cesena e Asti (660), Novara e Alessandria (650), Trieste (640), Piacenza, Aosta e Varese (630), Ravenna, Vercelli e Reggio Emilia (620), Lecco e Pescara (610), Rimini e Gorizia (600).
Da 500 a 600: Brescia, Ferrara e Ascoli Piceno (590), L’Aquila (580), Monza e della Brianza, Lucca e Mantova (570), Fermo, Chieti e Ancona (560), Pavia, Macerata e La Spezia (550), Lodi (540), Bologna e Savona (530), Cremona (520), Siena, Rieti, Frosinone, Teramo, Parma e Modena (510), Pisa (500); Da 400 a 500: Massa Carrara (490), Bergamo, Milano e Genova (470), Pesaro e Urbino (460), Grosseto, Livorno e Pistoia (450), Arezzo e Imperia (440), Viterbo e Cosenza (430), Latina (410), Roma (400); Da 300 a 400: Firenze e Benevento (380), Prato (370), Avellino e Salerno (360), Campobasso (340), Lecce (330), Catanzaro e Cagliari (320), Sassari e Brindisi (310), Nuoro (300); Da 200 a 300: Oristano (290), Bari e Caserta (270), Potenza (260), Messina (250), Siracusa (240), Isernia (230), Sud Sardegna, Vibo Valentia e Napoli (220), Taranto, Reggio Calabria, Crotone (210), Catania (200); Da 100 a 200: Matera (190), Trapani (180), Palermo e Foggia (170), Ragusa (160), Caltanissetta (140), Enna (120), Barletta-Andria-Trani e Agrigento (100). (ANSA).