Lo sappiamo già dentro ciascuno. L’emergenza non è solo fuori, non è solo sanitaria, non è solo economica. Interiormente, questo storico periodo ha coinvolto ognuno di noi, nei pensieri, nei progetti, nelle riflessioni sulla vita passata. Il coronavirus non ha forse infettato a livello fisico tutta la popolazione, ma ha sicuramente contagiato tutta il mondo sullo stato di umore, sullo stato psicologico. Ieri, in un’interessante intervista sulla nostra pagina Facebook, la famosa psicologa e criminologa Roberta Bruzzone è intervenuta proprio su queste tematiche, sottolineando i problemi principali che si vivono in questo periodo.
Intervistata da Raffaele Castiglione Morelli, la donna ha centrato i problemi chiave di questo periodo dal punto di vista psicologico: “Molte persone sono molto disturbate per il fatto di avere garanzie sul proprio futuro”, afferma, “non si riescono a programmare nuove strategie, così si è preoccupati di tornare alla libertà perché si teme di aver perso quello che si aveva prima. Molti hanno paura di non avere soldi e di non portare avanti la propria famiglia con le proprie risorse”, continua, “d’altra parte, molte donne sono poi preoccupate dall’idea di perdere il proprio partner, perché questo periodo di convivenza forzata a lungo tempo possa aver spento le fiamme della passione. Altri ancora sono preoccupati per la relazione dei figli che vedono distratti e poco consapevoli dei rischi che possono correre in determinate situazioni. C’è paura per un futuro precario e di difficoltà”, annuncia la psicologa, “La settimana prossima uscirà il mio nuovo libro “Disturbi nella personalità nell’epoca del virus”, dove tratto proprio le varie problematiche di questo periodo. Tutta una serie di disturbi, in particolari i mal trattori di famiglia, il tipo di disturbo che ne risente maggiormente, arrivando ad agire con comportamenti violenti e irresponsabili. Purtroppo, anche per chi non è positivo al virus, in questo periodo risulta positivo all’angoscia”
Sulla violenza la domestica, la Bruzzone ricorda “La polizia non è in quarantena. Il 1522, numero nazionale per prevenzione è sempre attivo per sostenere le donne vittime di violenza. È un momento storico particolarissimo e la convivenza forzata e le restrizioni non aiutano. Anche i bambini sono forzati ad assistere queste situazioni che non sono andate in vacanza con l’emergenza, anzi sono state accentuate”, evidenzia, “Gli strumenti di tutela ci sono, certo, non è semplice farlo e diventa difficile farlo che esistono condizioni di questo genere per questo invito coloro che sanno di questi situazioni, genere devono attivarsi per combattere queste”. Riguardo la sfera sessuale, la psicologa sottolinea “nel nostro Paese, ci sono 18 milioni di italiani sotto disturbi legati a depressione ed ansia. I soggetti che dipendono dalla gratificazione sessuale che non rientrano nella sessualità normale, proprio perché sono di tipo compensatorio. La concentrazione sulla sessualità e sulle perversione di venta più intensa”.
D’altra parte “sui social, già prima molti erano fruitori appassionati e entusiasti. Oggi, questa attività diventa prevalente, e i scorre dalla timeline del profilo sino a vedere serie tv. Questo tipo di condotta intensifica il rapporto con questi struemte e anche tornati alla normalità non è che sarà così facile fare i conti con la gratificazione che veniva da queste fonti. Bisogna fare attenzione sul tempo trascorso, perché in futuro le cose non cambiano dall’oggi al domani e si rischia di rimanere intrappolati”. In conclusione: “Non si deve smettere di pensare ai progetti del futuro, bisogna concentrarsi su qualcosa di fattibile, sulle proprie potenzialità e sulle proprie caratteristiche positive. Ci saranno possibilità per tutti. Mia nonna mi diceva: l’importante non è prendere o perdere i treni, ma rendersi conto di stare alla stazione”.