L’Aquila. “Due milioni di quarte dosi di vaccino anti-Covid somministrate sono ancora poche, considerando che la platea dei possibili beneficiari tra over-60 e soggetti fragili è di circa 8 milioni di persone”. Lo afferma all’ANSA Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, avvertendo che proprio i soggetti fragili ed i più anziani “restano a rischio in questa fase pandemica”. “La quota di due milioni di quarte dosi somministrate, come attestato oggi dall’Istituto superiore di sanità”, sottolinea Pregliasco, “credo rappresenti un risultato non eclatante, e ciò è legato a due narrazioni sbagliate: quella secondo cui il virus SarsCoV2 si è ormai ‘raffreddorizzato’, è cioè diventato un virus banale, e soprattutto la narrazione secondo cui l’attuale vaccino è vecchio e non serve”.
Al contrario, rileva, “il vaccino è quanto mai necessario in questo momento; nel prossimo futuro avremo vaccini aggiornati rispetto alle varianti circolanti, come accade per l’annuale vaccino antinfluenzale, ma bisogna ribadire che il vaccino attuale ha dimostrato di essere in grado di rafforzare la risposta immunitaria anche contro le attuali varianti”. Inoltre, secondo l’esperto, sarebbe un errore abbassare troppo la guardia poichè il virus “sta continuando a circolare con una incidenza che è in realtà sottovalutata, e ciò si evince dal numero dei decessi soprattutto tra i soggetti fragili, che continua a rimanere alto”. Da qui l’invito a vaccinarsi con la quarta dose: “Questa quarta ondata pandemica si sta abbassando, tuttavia dobbiamo pianificare l’autunno immaginando un più che probabile nuovo aumento dei casi, e considerando anche la contemporanea presenza del virus influenzale. Si determinerà dunque un ‘mix’ di virus, come sta già accadendo in Australia”. Da Pregliasco, quindi, alcuni consigli: “oltre alla vaccinazione, continuare ad utilizzare secondo buon senso le mascherine, soprattutto al chiuso e nelle situazioni di assembramento, ed incentivare anche l’impiego degli antivirali orali per proteggere i più fragili”.