Pescara. In Italia torna sotto la soglia di allerta del 10% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19. I dati Agenas aggiornati al 22 febbraio, mostrano infatti un calo dell’1% rispetto al giorno precedente, che riporta il valore al 9%.
Resta invece ferma al 20% l’occupazione dei reparti di area medica non critica. Nel dettaglio, nell’arco di 24 ore, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce solo nella Pa Trento (8%) e cala in 5 regioni: Abruzzo (all’8%), Calabria (13%),Lazio (15%), Pa Bolzano (2%), Sicilia (10%).
Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 15 regioni e province autonome: Basilicata (1%), Campania (7%), Emilia Romagna (11%), Friuli Venezia Giulia (10%), Liguria (11%), Lombardia (8%), Marche (12%), Molise (10%), Piemonte (8%), Puglia (11%), Sardegna (13%), Toscana (10%), Umbria (9%), Valle d’Aosta (12%), Veneto (6%).
Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, secondo il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), a livello giornaliero, la percentuale cresce in Basilicata (30%) e Valle d’Aosta (19%).
Mentre scende in 10 regioni: Abruzzo (al 31%), Emilia Romagna (19%), Friuli Venezia Giulia (24%), Liguria (25%), Lombardia (12%), Marche (26%), Pa Bolzano (16%), Pa Trento (14%), Piemonte (17%), Umbria (25%). Il tasso è stabile, infine, nelle seguenti regioni: Calabria (31%), Campania (22%), Lazio (26%), Molise (15%), Puglia (25%), Sardegna (23%), Sicilia (31%), Toscana (19%) e Veneto (13%).