Pescara. In Abruzzo c’è un tasso di attualmente positivi pari al 9,07%. Si tratta di una cifra impressionante se paragonata al resto dell’Italia dove la media degli attualmente positivi è pari al 3,6%. Una situazione che lascia interdetti anche gli esperti.
Difatti, mentrer il resto d’Italia sta uscendo se pur lentamente dall’emergenza, in Abruzzo la situazione è molto diversa, con reparti pieni e una realtà difficile da gestire.
Di questa situazione alquanto anomala se ne è parlato nel corso dell’ultima unità di crisi regionale durante la quale anche gli esperti abruzzesi si sono domandati da cosa possa dipendere un tasso così alto di attualmente positivi.
Secondo l’Unità di crisi regionale, che si è riunita nei giorni scorsi, si tratterebbe di una situazione provocata dalla circolazione delle varianti Delta e Omicron insieme. Una tesi che però non convince tutti e non c’è in Abruzzo un sequenziamento in grado di dare una risposta certa su questo quesito. Per tale motivo le risposte restano ancora vaghe e non ci sono certezze. Sicuramente questa situazione sta causando difficoltà nella gestione dell’emergenza proprio a causa dell’aumento di persone contemporaneamente positivi nella Regione.
Nei giorni scorsi anche il direttore dell’Unità operativa complessa (Uoc) di Malattie infettive dell’ospedale di Pescara, Giustino Parruti, ha detto chiaramente che “il numero dei ricoveri è impressionante e non ci sono cali ma piuttosto un carico abnorme di malati con una situazione gravissima”. Anche nelle altre Asl la situazione è drammatica. La Asl 1 è stata costretta a dimettere i malati dell’ospedale di Tagliacozzo trasformandolo in una struttura Covid che accoglierà pazienti da tutta la Regione. Secondo i medici bisogna correre ai ripari per evitare il peggio con maggiori restrizioni.