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Covid, continua la discesa dei casi alla stessa velocità con cui erano saliti

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
25 Luglio 2022
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Roma. Continua la decrescita dei contagi Covid in Italia “a una velocità, come ci si aspettava, pari a quella con cui erano cresciuti, diminuendo di circa il 20% a settimana. L’ Rdt, che è l’indice di replicazione diagnostica è pari a 0.78”. Lo dice all’ANSA Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia sottolineando che “per il momento la curva di discesa è simmetrica a quella con cui i casi
erano saliti” e, in base all’Rdt “la decrescita da una settimana all’altra è pari a circa a un quinto”. Oggi i casi diagnosticati come ogni lunedì, sono bassi, “ma domani – dice Cislaghi – saranno intorno agli 80mila, 3-4 volte più del lunedì”.

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In merito poi ai decessi “per Covid o con Covid”, l’esperto ha pubblicato uno studio nel suo blog (https://epiprev.it/blog/come-sta-la-sanita) sottolineando come “appaia inequivocabile che i positivi presentino un rischio relativo sempre elevato di mortalità”. “La percentuale dei decessi dei positivi che ci si sarebbero potuti attendere anche se fossero dei negativi – scrive Cislaghi – è stata molto bassa nei primi mesi e poi si è attestata sul 5% sino a fine 2021 tranne alcuni aumenti nei mesi estivi. Dall’inizio del 2022 invece, anche in conseguenza di un ampio allargamento dell’incidenza, i decessi comunque attesi (cioè non dovuti al virus) hanno riguardato sino ad un terzo dei decessi totali dei positivi, il che però permette anche di affermare che almeno i due terzi sono sicuramente attribuibili all’infezione da Sars-CoV-2”. E così emerge che nel periodo 1 gennaio-30 aprile 2022, secondo lo schema pubblicato da Cislaghi – i decessi attribuibili quasi sicuramente al Covid sono stati 19.216; i decessi attribuibili forse ad altri fattori non Covid 7.044, quindi, rileva l’analisi di Cislaghi, il 73,17% è sicuramente attribuibile al virus. Mentre, dice ancora Cislaghi, dall’inizio dell’epidemia al 30 aprile 2022, “i decessi sicuramente attribuibili, direttamente o indirettamente, al virus sono stati 150.551, cioè il 92,16% di tutti i decessi registrati in soggetti positivi a Sars-CoV-2”.

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