L’Aquila. Tutti gli indicatori dell’epidemia di Covid-19 in Italia “sono in chiaro e continuo decremento, anche se i dati relativi ai contagi oggi sono sottostimati in quanto molte diagnosi sono fatte con tamponi fai da te e non vengono notificate alle Asl. La prudenza è però d’obbligo: il decremento dell’incidenza, infatti, sembra stia arrestandosi”. È l’analisi di Cesare Cislaghi, past president dell’Associazione italiana di epidemiologia, sulla base degli ultimi dati sull’andamento pandemico.
“Se guardiamo l’andamento dell’incidenza settimanale e dell’indice di replicazione diagnostica Rdt, ovvero l’indice di replicazione dei casi diagnosticati simile all’indice di trasmissibilità Rt ma più tempestivo e aggiornato – spiega Cislaghi – dobbiamo però avvertire che non è così certo che si stia andando finalmente verso la chiusura dell’epidemia o del confinamento della stessa a pochi e limitati contagi”.
Il decremento dell’incidenza infatti, chiarisce, “sembra stia arrestandosi e soprattutto questo è evidenziato dal valore dell’Rdt che a metà gennaio era 0,59 e adesso è salito a 0,74. E questa riduzione del decremento è per tutte le Regioni ed in alcune risulta accentuata”.
“Dovremo avere pertanto molta attenzione e molta prudenza nell’analizzare i dati nei prossimi giorni perché – conclude Cislaghi – potremmo o finalmente osservare gli ultimi giorni dell’epidemia o, all’opposto, una inversione della tendenza”.