L’Aquila. Curve dei contagi in crescita nonostante tutto. L’epidemia di Covid-19 in Italia sta continuando a crescere con lo stesso ritmo da quasi otto settimane, nonostante colpisca il superamento di 20.000 casi in un giorno: “I numeri sono alti, ma bisogna considerare che dalla seconda metà di ottobre il numero di nuovi infetti giornalieri sta crescendo con lo stesso andamento esponenziale”. Lo rileva il fisico Roberto Battiston, dell’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici in collaborazione con l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). “L’acceleratore di questa crescita”, prosegue il fisico, “è l’indice di contagio Rt, fermo da più di un mese intorno al valore di 1,3”. Quando questo processo di crescita ha avuto inizio dopo metà ottobre, il numero dei casi in Italia era relativamente basso e di conseguenza l’aumento è stato contenuto: “Una cosa è premere l’acceleratore andando a 10 chilometri all’ora e passare a 15 e una cosa è andare a 100 all’ora e passare a 150”.
Per Battiston si tratta comunque: “Della crescita più lenta tra i grandi Paesi europei” e questo “dipende dal tasso di vaccinazioni, che in Italia è fra più alti in Europa”. A partire da marzo-aprile 2021, “Grazie al vaccino il ritmo di decrescita dei casi si è mantenuto costante fino a fine giugno, quando si sono toccati i valori più bassi, inferiori a quelli registrati nel settembre 2020. Quando nel luglio scorso è avvenuta la transizione dalla variante Alfa alla Delta”, prosegue il fisico, “mentre alcuni Paesi europei sono stati colpiti da un’ ondata molto forte, in Italia la crescita in agosto è stata contenuta perché si partiva da numeri bassi e agli inizi di agosto si è aggiunto l’effetto del Green pass, che ha fermato la crescita. Da fine ottobre, però la totale riapertura delle attività sociali ed economiche ha rafforzato la capacità di contagio. Ricordiamo che per il 20% il doppio vaccino non protegge dall’infezione, mentre evita i casi di malattia grave”.
Paragonando l’epidemia a un fiume in piena, Battiston osserva che: “Per alzare gli argini occorre la terza dose, il Green pass rafforzato e i vaccini ai bambini”. Tuttavia ci vorrà ancora un mese e mezzo circa prima di vedere gli effetti di queste misure: “Il Green pass rafforzato mostrerà i suoi effetti solo verso Natale”, rileva, “mentre la terza dose sarà via via più efficace mano a mano raggiungerà una frazione elevata della popolazione ( ora siamo sotto il 20%). Lo stesso vale per le prime dosi, in aumento nelle ultime settimane. Anche gli effetti della vaccinazione nei bambini, che inizia lunedì, si vedranno in gennaio. Attualmente l’unico elemento di contenimento è la frazione crescente di terze dosi: in effetti si comincia a vedere una diminuzione dell’indice Rt nazionale da 1,3 a 1,25 circa, ma è per ora è solo un accenno”.