Teramo. Se complessivamente in provincia di Teramo si assiste a una leggera flessione del numero dei ricoveri, che scendono dai 179 della settimana scorsa ai 163 di questa. La diminuzione riguarda soprattutto le strutture che ospitano i post-acuti e i reparti accessori. Nessuna deflessione, invece, nei ricoveri ospedalieri, ma piuttosto un plateau, con l’80% dei pazienti ospedalizzati che tra i 50 e i 60 anni.
A evidenziarlo è il responsabile dei reparti Covid della Asl di Teramo Francesco Delle Monache: “a oggi
abbiamo 58 ricoverati ad Atri, 38 a Teramo, 50 a Giulianova e 17 nella Rsa di bivio Bellocchio”, ha affermato, “di questi 11 sono in terapia intensiva di cui 3 a Giulianova. E se è vero che c’è stata una riduzione nei numeri, è stata soprattutto a livello dei reparti e strutture dove facciamo andare i post acuti. Non è una deflessione, ma un plateau. Non abbiamo registrato un aumento progressivo come la scorsa settimana, ma non c’è stata nemmeno una riduzione di pazienti acuti. Abbiamo mantenuto lo stesso tasso di ricoveri. Ci aspettiamo, nelle prossime settimane, un aumento della pressione sulle terapie intensive”.
Attualmente, l’80% dei ricoveri colpisce la fascia d’età tra i 50 e i 60 anni: “questo ci preoccupa”, ha spiegato Delle Monache, “sono pazienti che entrano con un quadro di polmonite bilaterale di media gravità e tendono ad avere un’evoluzione molto rapida, sia nel miglioramento che nel peggioramento. I numeri attuali sono ancora estremente liquidi e speriamo comincino a scendere al più presto”.
Da questa prospettiva, se la minor pressione sul territorio rilevata dal dottor Pinto nell’ultimo fine settimana dovesse confermarsi anche nei prossimi giorni, il dato potrebbe rivelarsi incoraggiante. “I numeri sul territorio sono il primo campanello d’allarme che nell’arco di dieci giorni si ripercuote sul numero di pazienti in ospedale”, ha affermato in conclusione Delle Monanche, “e in 10-15 giorni sulle terapie intensive. Se il dato di cui ha parlato il dottor Pinto dovesse confermarsi nelle prossime settimane, potremmo vedere una minor pressione sugli ospedali come clinica e una coda sulle terapie intensive per quanto riguarda la terza ondata”.
Inoltre, in una conferenza stampa dell’Asl di Teramo nel provare a fare il punto della situazione epidemiologica e vaccinale si è dichiarato che “per quanto riguarda il territorio la situazione ci sembra in leggero miglioramento, a fronte di un numero di tamponi leggermente ridotto perché è ridotta la domanda. Lo notiamo soprattutto nel target giovanile. La chiusura delle scuole, ormai datata, comincia a dare adesso i suoi effetti”.
Il coordinatore dell’Ucat Giandomenico Pinto, che ha evidenziato come negli ultimi giorni si sia
registrato un minor carico di lavoro su monitoraggio ed esecuzione dei tamponi, soprattutto nelle fasce giovanili. In totale la Asl di Teramo ha effettuato, nell’ultima settimana, all’incirca 1200 tamponi in meno rispetto alla precedente.
“La scorsa settimana abbiamo fatto 7.400 tamponi a fronte di quasi 8.600 della precedente”, ha aggiunto Pinto, “e un dato interessante è il tasso di posività, sceso dal 5,99 al 4,33 per cento. Inoltre, per la prima volta da diverse settimane, il weekend, che è sempre un periodo un po’ caldo, con i due drive in di Tortoreto e Atri che producono un gran numero di tamponi, è stato più leggero. È un dato che dobbiamo prendere solo come dato statistico, non come una proiezione, ma che ci ha fatto un po’ respirare”.
Pinto ha poi ribadito come ormai la variante inglese abbia soppiantato il Covid classico, con il 93,59% ci casi di sospetta variante sul totale. “In ogni caso, come detto in precedenza”, ha affermato in conclusione, “nella nostra azienda, attraverso il tracciamento riusciamo a circoscrivere i focolai a
livello familiare e questo contribuisce a evitare una maggiore circolazione del virus nella società”.