Pescara. “Oltre 16 milioni di cittadini che si sono infettati hanno costituito uno stress notevole del sistema, che si è fatto trovare non preparatissimo, perché le politiche pre-Covid erano caratterizzate da tagli, carenze e riduzioni di personale”. Lo ha detto Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, partecipando a Pistoia all’incontro ‘Lo stato della professione medica, l’impatto del Covid sul comparto sanitario e le prospettive della categoria dopo due anni di gestione pandemica di fronte a tante sfide per rinnovare e rafforzare tutto il Ssn’.
“I medici – ha aggiunto Anelli – si sono rimboccati le maniche e hanno fatto il loro dovere, hanno pagato un prezzo altissimo, con 374 medici che sono morti per il Covid, molti si sono ammalati, oltre 15mila hanno sofferto della sindrome da burnout, ossia depressione, ansia e disturbi del sonno”. “E poi i carichi di lavoro sono diventati notevolissimi, al punto che
larga parte dei medici oggi denuncia di non riuscire a fare le ferie, di fare più ore di lavoro e soprattutto di non avere più tempo per la famiglia e per le proprie esigenze private. Credo che questo – ha detto ancora Anelli – debba essere considerato oggi dallo Stato, ma soprattutto dalle Regioni. Serve un investimento straordinario nei confronti dei medici, che ridia dignità al lavoro, ma allo stesso tempo consenta di avere più professionisti, che determinano poi il vero e proprio rispetto di quei principi costituzionali, tra cui anche il diritto alla salute”.