L’Aquila. “Un corso di formazione della Asl e della Regione Abruzzo paralizzerà le attività nelle sale operatorie dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila: la programmazione burocratica vince sugli interessi dei pazienti”. A lanciare l’allarme è il consigliere provinciale dell’Aquila Lucia Pandolfi, presidente della commissione di Vigilanza. “Nel rispetto di un progetto regionale mirato alla sicurezza nelle sale operatorie, il prossimo 25 febbraio la Asl numero 1 terrà un corso di formazione dalle 9 alle 14.30 per 50 chirurghi, anestesisti, tecnici, infermieri e ostetriche, naturalmente con priorità di partecipazione per il personale della sala operatoria – spiega la Pandolfi – È chiaro che il tema del corso è molto importante e, pertanto, la partecipazione del personale addetto sarà praticamente totalitaria. È altrettanto chiaro che tutto ciò porterà disfunzione di servizio poiché sono certa che i numerosi interventi chirurgici programmati per quel giorno salteranno a nuova data da destinare”. “Rimarranno di certo per obbligo le sole urgenze. Mi sono allora chiesta se la scelta del martedì fosse dovuta magari al suggerimento dei responsabili del progetto da parte della Regione che, dovendo partecipare, potrebbero considerare il giorno di sabato, per esempio un giorno scomodo – prosegue – Mi sono anche chiesta, immaginando che lo stesso corso di formazione sarà dedicato a tutte le nostra Asl della Regione, quanti interventi programmati salteranno nel totale”. Secondo la Pandolfi, “tutto questo potrebbe passare inosservato se, ancora una volta, i poveri utenti non fossero costretti a subire gravi disagi vedendosi rimandare gli interventi per una programmazione burocratica che sempre più spesso vede prevalere interessi estranei al bisogno vero del paziente”. “Infatti proprio la nostra Regione vanta una grande attenzione per la sanità vendendosi ripianamenti di bilanci e così via, magari facendo finta di non vedere il deterioramento organizzativo che spesso distrugge perfino le eccellenti professionalità e la buona volontà dei tanti operatori sanitari in mano a burocrati che nulla hanno a che fare con la sanità e con il vero unico obiettivo che questa dovrebbe prefiggersi: quello di dare un’assistenza qualificata rispondente alle necessità reali dell’utente”, conclude.