Si conclude oggi all’Oasi WWF del Lago di Penne il primo corso per l’utilizzo dei droni riservato alle guardie volontarie del WWF Italia. Hanno partecipato rappresentanti dei nuclei della vigilanza WWF provenienti da Calabria, Lombardia, Umbria e Veneto che saranno abilitati ad agire su tutto il territorio nazionale. Il WWF ha recentemente fornito al suo corpo di vigilanza ambientale alcuni droni da impiegare a tutela dell’ambiente e contro il bracconaggio. Grazie ai tanti donatori e sostenitori che hanno aderito alla campagna “SOS Natura d’Italia” è stato possibile acquistare materiale per aumentare l’efficienza della vigilanza.
Già utilizzati in Africa per la tutela di elefanti e rinoceronti, i droni danno un grande contributo alla salvaguardia della biodiversità. In particolare consentiranno di monitorare zone ampie e poco accessibili, in modo da poter identificare atti illegali, auto sospette e bracconieri direttamente tramite le immagini registrate. Con le termocamere a infrarossi, le guardie WWF potranno fare anche un monitoraggio notturno: è proprio la notte, infatti, il momento della giornata in cui agiscono i bracconieri e quanti compiono atti criminosi verso la natura. “L’utilizzo dei droni nella lotta al bracconaggio”, dichiara Giampaolo Oddi, Coordinatore nazionale della Vigilanza del WWF Italia, presente oggi a Penne con il vicepresidente nazionale dell’Associazione Dante Caserta, “può essere di grande utilità e il conseguimento dell’attestato al loro utilizzo permetterà alle nostre guardie, soprattutto nei black spot del bracconaggio, di esercitare una maggiore tutela della fauna selvatica con un’azione di prevenzione e repressione”.