Giulianova. L’emergenza Coronavirus non ferma il settore della pesca, che dopo il primo impatto con l’emergenza ha ripreso a lavorare anche a fronte di una richiesta di pescato che, nonostante la chiusura forzata dei ristoranti, sembra reggere bene.
E se la marineria giuliese, di fatto, non si è quasi mai fermata, a parte uno stop di 15 giorni legato prevalentemente al maltempo, la scorsa settimana sono tornati in mare anche i pescherecci di San Benedetto. Una boccata d’ossigeno per il settore della pesca a strascico e della piccola pesca, che sta resistendo seppur con delle difficoltà alla crisi legata all’emergenza. “Nonostante i ristoranti siano chiusi le pescherie lavorano e la richiesta di pesce c’è” spiega Walter Squeo, di Federpesca “dopo il primo impatto con l’emergenza i pescherecci sono tornati in mare, ovviamente in piena sicurezza con l’utilizzo di guanti e mascherine, e stanno cercando di lavorare. In questa settimana di Pasqua stanno resistendo bene, bisognerà vedere come risponderanno i mercati dopo le feste”.
La speranza è che un po’ alla volta riescano a ripartire anche l’indotto, i ristoranti. “Alcuni ristoranti stanno provando a riavviare l’attività con l’asporto” aggiunge Squeo “e speriamo che piano piano possano ripartire. I pescatori stanno cercando di lavorare, anche perché le imbarcazioni hanno un costo e ogni mese che si sta fermi sono costi da sostenere. Anche se c’è la sospensione delle contribuzioni prima o poi sono costi che si dovranno pagare”. Al momento, comunque, la richiesta c’è e i pescherecci stanno facendo fronte alla crisi, nonostante le difficoltà che ci sono. Tanto che se la maggior parte dei pescatori è tornata in mare c’è anche chi, invece, ha chiesto lo stato di crisi.
“Oggi si consuma più prodotto italiano, in questo caso dell’Adriatico” conclude Squeo “e per molte famiglie il pesce è un bene primario, complice anche la dieta mediterranea”.