“Siamo nella fase di picco per quanto riguarda il parametro relativo alla mortalità da Covid-19 in Italia: la fase discendente della curva è dunque teoricamente iniziata, ma prima che si evidenzi un calo più marcato, con un numero di decessi inferiore ai 500, saranno necessarie circa due settimane”. Lo
afferma il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
“Il calcolo matematico”, spiega l’esperto, “si riferisce all’andamento della curva dei decessi, ma è chiaro che il quadro può mutare e vedo un rischio nelle prossime festività natalizie che, se vi sarà un rilassamento delle misure, potrebbero portare ad una risalita dell’epidemia”. Quanto alla stima della Afp in base alla quale l’Italia registra il maggior numero di decessi in Europa, varie sono le cause che, secondo Sebastiani, potrebbero spiegare tale dato: Innanzitutto, rileva, “va considerato il profilo demografico che in Italia vede una quota rilevante di popolazione anziana over 80 anni e con una
percentuale rilevante di soggetti anziani con più patologie, proprio la platea che registra il maggior tasso di mortalità”. Ma intervengono anche altri fattori: “La metodologia di calcolo e identificazione dei decessi da Covid può variare tra i vari Paesi ed anche questo determina un diverso conteggio finale dei morti a causa della pandemia”.
Inoltre, “interviene pure un fattore di tipo sociale: in Italia molti giovani vivono nei nuclei familiari, spesso con soggetti anziani e nonni, e questo può facilitare il contagio degli anziani considerata la quota di soggetti asintomatici presente tra i ragazzi; una situazione che non si verifica ad
esempio nei Paesi nordici, dove i giovani vanno via dalle famiglie di origine molto prima rispetto a quanto accade da noi”.