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Coronavirus, Rezza: evitare guerre tra categorie per vaccini. Ricciardi: preoccupati da variante inglese

Federico Falcone di Federico Falcone
15 Gennaio 2021
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L’Aquila. “Stiamo lavorando su un documento che classifica le varie categorie di popolazione ai fini della vaccinazione anti-Covid e questa è la vera fase 2, e il documento valuta anche la numerosità delle diverse fasce. Dunque c’è già un documento pronto su categorie di popolazione e loro numerosità e sulla base dei vaccini che saranno disponibili si valuterà la priorità delle categorie, ma si deve evitare una guerra tra categorie. Le priorità saranno basate sul rischio. Poi i medici di base e le Asl hanno liste sulla popolazione anziana e a rischio”, ha dichiarato Rezza  durante la conferenza stampa sul monitoraggio settimanale dell’epidemia.

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“Siamo molto preoccupati” dalla variante inglese del virus SarsCoV2, ma “non sappiamo esattamente quanto sta circolando perché purtroppo qui non sequenziamo”, ha spiegato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, nella trasmissione ‘Un Giorno da Pecora’ di Rai Radio1. Ricciardi ha detto inoltre di non ritenere che la variante inglese sia molto diffusa “perché in quel caso ce ne accorgeremmo”.

E’ di nuovo in aumento l’incidenza settimanale dei casi di Covid-19, che registra un valore nazionale pari a 180 ogni 100.000 residenti. E salgono anche letalità e mortalità settimanali, così come la pressione sui sistemi sanitari ospedalieri e territoriali. È quanto emerge dalla 34/a puntata dell’Instant Report Covid-19, a cura dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di Roma. I dati, all’11 gennaio, mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (575.979) sulla popolazione nazionale è pari a 0,97%, in aumento rispetto ai dati del 04/01 in cui si registrava lo 0,95%.

Anche la percentuale di casi (2.289.021) sulla popolazione italiana è in sensibile aumento, e passa dal
3,59% al 3,84%. Cresce nella settimana dal 4 all’11 gennaio, la letalità, o numero dei decessi rispetto ai positivi al virus, pari al 4,25 per 1.000, in aumento rispetto al 3,97 della settimana precedente: a fare peggio sono Liguria (con 11,62) e Provincia Autonoma di Trento (con 11,35). Anche la mortalità, ovvero il numero dei decessi sulla popolazione, cresce ed è pari a 4,82%, in aumento rispetto al 4,44% della scorsa settimana: il Friuli-Venezia Giulia ha superato notevolmente il valore soglia registrando il 12,93%, a seguire il Veneto (9%) e l’Emilia-Romagna (8,92%). Tutto questo si è tradotto anche in una maggior pressione sui sistemi sanitari. Nel complesso, in Italia, nella settimana passata ci sono stati +10,96 isolati a domicilio ogni 100.000 abitanti, +0,35 ricoveri ordinari ogni 100.000 abitanti e +0,12 ricoveri intensivi ogni 100.000 abitanti.

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