“Il rapporto all’11,2% tra i tamponi positivi e quelli processati ci dice che la percentuale dei positivi sta scendendo ed è un fatto che è indipendente dal numero dei tamponi fatti. E quindi è un segno che la trasmissione sta calando, probabilmente abbiamo passato il picco. Anzi sicuramente. Il numero
dei morti, purtroppo, è destinato a rimanere stabile perlomeno per altre due o tre settimane”.
Lo ha detto il virologo Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’Università di Padova intervistato da RaiNews24 nel corso della trasmissione “Studio24”. “Registreremo quotidianamente ancora tanti decessi, speriamo non a questi ritmi, ma saranno ancora numeri importanti”, ha aggiunto.
“Il grafico dei morti ci fa riflettere che ci sono altri problemi di carattere sociale e morale, perché io, onestamente, non penserei di andare a sciare sapendo che ci sono ancora centinaia di morti al
giorno. Sono scelte personali e sicuramente gli operatori sciistici hanno il diritto di lavorare, però sappiamo che come si allentano presa e attenzioni sull’emergenza, sicuramente si dà una possibilità al virus di trasmettersi. Penso ci debbano essere, e sicuramente ci saranno, delle misure di buonsenso da un lato per salvare la parte economica del Natale e dall’altro per fare sì che questo non si accompagni a una ripresa dei contagi”.
“Sulle scuole è esclusivamente una questione di metodo. Abbiamo gli strumenti per verificare qual è l’impatto della riapertura delle scuole? Se sì riapriamo, se è no è chiaro che dobbiamo attrezzarci. Il problema è se abbiamo un sistema per misurare se c’è trasmissione all’interno delle scuole aperte. E se aumenta cosa facciamo. Questa è la domanda da porsi”.