Nuovi scenari si delineano all’orizzonte. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, nel corso di un’intervista rilasciata a Fabio Fazio, ha ribadito che la politica sarà più prudente della scienza. In altre parole, sì al ritorno sui banchi solo in condizioni di assoluta sicurezza.
Ma la riapertura delle scuole si allontana: il discrimine, in un primo momento, era stato fissato al 18 maggio, data spartiacque perché, in caso di ritorno, l’esame di Maturità avrebbe previsto una commissione interna, con il solo presidente membro esterno, e gli studenti si sarebbero confrontati con due prove scritte. Se dopo la metà di maggio alunni e docenti saranno costretti a rimanere ancora a casa, l’anno scolastico terminerà online a giugno e i maturandi affronteranno un maxicolloquio. “All’esame di Stato saranno tutti ammessi, ma la promozione non è assicurata”, ha ribadito il ministro.
Spunta un’altra possibilità: “Abbiamo già un piano pronto”, ha dichiarato Azzolina. “Se l’andamento epidemiologico non lo consentirà, inaugureremo l’anno scolastico 2020/2021 da casa, proseguendo la didattica a distanza. Non è ancora stato risolto l’atavico problema delle classi-pollaio e non potremmo garantire la distanza di almeno un metro”.