L’ipotetica data prevista per l’attuazione della fase 2 è il 4 maggio, giorno successivo a quello che dovrebbe essere il termine dell’attuale lockdown. Da quel momento in avanti, quindi, dovrebbero riaprire gli ultimi settori fin’ora rimasti fuori. Si stanno studiando le giuste misure e si stanno valutando i migliori accorgimenti per consentire a tutti di operare in sicurezza e tranquillità. Non è facile, anzi, ma ci si prova.
Non tutti, però, potranno rimettersi in movimento a partire dal 4 maggio. Per bar, pub, ristoranti e attività simili se ne parla dopo il 18 maggio, quindi tra un mese abbondante, e forse solo su prenotazione. Lo sport, invece, è un rebus. Alcuni campionati, come quelli di rugby e basket sono ormai conclusi per volontà delle rispettive Federazioni, mentre quello di calcio cerca disperatamente una soluzione, ipotizzata per l’inizio di maggio ma solo ed esclusivamente a porte chiuse.
Chi, invece, rischia di salutare l’anno senza poter riprendere la propria attività sono gli operatori del settore cultura. Per cinema e teatri non se ne parla prima di Natale, mentre per discoteche, concerti open air, festival di vario genere e stadi, si va a finire addirittura a marzo 2021. Discorso analogo per eventi più piccoli che, andando in scena all’interno di location ulteriormente più strette, dovranno adeguarsi.
Orari di lavoro scaglionati, sia in entrata che in uscita, evitare assembramenti e resse nei pressi dei luoghi di lavoro, non sovraccaricare i mezzi pubblici, sono, senz’altro, il nervo scoperto su cui lavorare con maggiore insistenza. Appare del tutto evidente come questi punti siano di vitale importanza, estremamente complessi da affrontare con risolutezza definitiva. Più facile, invece, “costringere” le attività commerciali a dotarsi di prodotti igienizzanti e rivedere il numero di clienti in base alla metratura del locale. Inevitabile, laddove possibile, un percorso diverso per chi entra e per chi esce. Mascherine e guanti diventeranno routine.
La task force di 17 esperti che dovrà varare la fase 2 è guidata da Vittorio, Colao, ex numero uno di Vodafone e Rcs, e si occuperà di cinque gruppi di lavoro: attività produttive, socialità, mobilità, innovazione tecnologica, sanità.
Con riguardo alle uscite per età, come riportato dal Corriere della Sera, queste potrebbero avvenire con i cittadini over 70 e coloro affetti da patologie croniche, in determinate fasce di età, quelle nelle quali – si ipotizza – potranno essere maggiormente al sicuro. Chi si occuperà di queste valutazioni sarà Roberto Bernabei, specialista di gerontologia.
Foto: Corriere dell’Umbria