“Se una cosa ho imparato da questa pandemia è che non vi è nulla di sicuro. Non possiamo sicuramente escludere la terza ondata della pandemia, ma sappiamo tutti quali sono i comportamenti
da adottare per evitarla o almeno per ridurne l’impatto. Ciò che accadrà a gennaio lo decideremo noi”. Lo ha detto in un’intervista a Inews24.it Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma.
“Tre giorni fa – ha continuato Ippolito – quando le Germania ha fatto registrare 590 morti su una popolazione superiore agli 80 milioni di abitanti, la cancelliera Merkel è andata in televisione a implorare i tedeschi di seguire le regole. In Italia, che di abitanti ne ha 20 milioni in meno, abbiamo una media di 600 morti al giorno dall’inizio di novembre e la cosa sembra non interessare nessuno”. E su una probabile scarsa adesione degli italiani ad una campagna vaccinale contro il Covid, Ippolito ha concluso: “Io sono convinto che nei primi mesi avremo il problema opposto: tutti vorranno essere vaccinati perché sarà l’unico mezzo per provare a tornare ad una vita normale. Proprio per questo sarà essenziale comunicare bene che la definizione delle categorie e dei soggetti che riceveranno prioritariamente il vaccino è frutto di attenta analisi dei rischi basate su dati scientifici. I primi saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, i residenti e i lavoratori delle RSA, e le persone di età
superiore agli 80 anni”.