La variante Delta è “da considerarsi predominate, avendo sostituito per la prima volta la variante Alfa. Questo dato, peraltro atteso, è in linea con quanto osservato in altri Paesi Europei”. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute.
La Delta è, infatti, caratterizzata, si rileva, da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla Alfa, ed è associata ad un rischio relativamente più elevato di infezione in non vaccinati o parzialmente vaccinati. Al 20 luglio, la Alfa aveva una prevalenza pari al 3,2% (range 0 e 14,7%), mentre la variante brasiliana è all’1,4% (0-16,7%).
“E’ da segnalare, se pur estremamente contenuto, l’aumento della variante Beta (B.1.351, prima denominata ‘sudafricana’), maggiormente caratterizzata da una parziale immuno-evasione; mentre la prevalenza della variante Gamma (P.1, prima denominata ‘brasiliana’) è diminuita drasticamente in tutto il Paese”.