L’Aquila. Senza peli sulla lingua, l’assessore al bilancio, Guido Quintino Liris. Il rappresentante regionale ha esposto ieri sera in diretta i punti cruciali dell’emergenza virale in Abruzzo, nel quotidiano appuntamento di Abruzzolive sull’analisi dei dati sul Coronavirus. Più di 1500, almeno, i contagi previsti nella regione, un picco che potrebbe essere raggiunto nella prossima settimana e per il quale è necessario avere a disposizione almeno un 10% di posti letto di terapia intensiva. Posti che potrebbero arrivare molto presto, ha spiegato l’assessore “la struttura del G8 de l’Aquila è pronta per accogliere un massimo di 51 posti. Già da domani saranno aggiunti 8 posti in più”.
Ad oggi, ufficialmente sono 73 posti di terapia intensiva, già precedenti al covid-19. Sono inoltre stati attivati i 6 posti nella struttura del G8 e due posti in più a Chieti. 52 sono già occupati da pazienti attualmente contagiati. Liris ha spiegato così la problematica “Soltanto la terapia intensiva è necessaria per affrontare la manifestazione peggiore del coronavirus”, ha dichiarato, “L’Aquila potrebbe arrivare a 80 posti di terapia intensiva, però sono necessari i ventilatori, tutte le attrezzatture necessarie, l’aria compressa per l’utilizzo, ma soprattutto servono operatori di area critica, rianimatori, infermieri e operatori sanitari che sanno il significato della terapia intensiva”.
Riguardo i tamponi e la necessità di farli al personale sanitario, l’assessore ha spiegato la sua posizione: “Personalmente, sono d’accordo con la circolare del ministero della sanità che suggerisce di ampliare il cerchio delle persone alle quali fare tampone, specie nel campo sanitario, ma c’è bisogno di raziocinio e di sistema da seguire”, ha continuato, “bisogna innanzitutto rintracciare i sintomatici e i contatti sospetti dei pazienti positivi. Ad oggi, abbiamo solo due centri di analisi di tamponi, a Pescara e a Teramo e bisognerebbe analizzare le 15mila persone che lavorano nella sanità. In provincia del L’Aquila, abbiamo fatto analizzare la struttura della Crua dai tecnici, ma non sembra adatta, mentre invece potrebbe essere usufruibile la struttura dell’università di Chieti”.
Alcune considerazioni sono state esposte anche sugli ospedali della Marsica: “Ci sono dei fondi sulla rianimazione che possono essere spesi anche da domani. Vorremmo tuttavia tenere pulito l’ospedale di Avezzano dal reparto di terapia intensiva e concentrarci su l’Aquila. La struttura di Pescina si presta molto bene, anche se per casi con pochi sintomi, o per coloro che hanno superato la fase delicata della rianimazione, ma sono ancora positivi. Tuttavia, una patologia come il covid-19 è in grado di far peggiorare anche in poche ore le condizioni di un paziente per cui è necessario un trasporto veloce nel punto di terapia intensiva più vicino, che è l’Aquila. Per questo motivo si è scelto Avezzano come centro migliore. Inoltre i presidi di Pescina e Tagliacozzo sono necessari per far fronte alle emergenze ordinarie che ovviamente sono continue oltre il coronavirus”.
Personale, strutture, attrezzatture: l’emergenza abruzzese è quindi una questione di strumenti per combattere il virus. Si attendono quindi con ansia i dati dei prossimi giorni per comprendere l’andamento del virus e la possibilità di combatterlo nel nostro territorio.