L’Aquila. Quattordici nuovi casi di coronavirus in Abruzzo nell’ultima settimana. Sono emersi dall’analisi di 8.035 tamponi: è risultato positivo lo 0,17% dei campioni analizzati.
Il totale regionale dei pazienti affetti da Covid-19 sale così a quota 3.271. Sei i decessi negli ultimi sette giorni: il bilancio delle vittime arriva a 453. Gli attualmente positivi sono 539, cioè 131 in meno: 76 le persone ricoverate in terapia non intensiva (-27) e quattro (-1) quelle in terapia intensiva; tutti gli altri (448, -115) sono in isolamento domiciliare. I guariti salgono a quota 2-170 (+138). Del totale dei casi abruzzesi, 1.536 fanno riferimento alla Asl di Pescara, 826 alla Asl di Chieti, 663 alla Asl di Teramo e 246 alla Asl dell’Aquila.
Dalle analisi delle ultime ore sono emersi quattro nuovi casi: due sono relativi al Pescarese, uno al Chietino e uno al Teramano. “Pur non trattandosi di azzeramento biologico, si può parlare di fatto di azzeramento perché siamo ai livelli minimi di circolazione del virus che, in assenza di un vaccino, si potevano raggiungere”, commenta il direttore dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e virologia clinica a valenza regionale della Asl di Pescara, Paolo Fazii.
“Le attuali condizioni climatiche” spiega l’esperto “fanno sì che il virus si latentizzi in maniera asintomatica per superare un periodo a lui sfavorevole. E’ altamente probabile che il Sars-CoV2, in Italia e nell’area mediterranea, d’estate non creerà problemi, magari continuando a circolare in maniera silente.
E’ possibile che il Covid-19 torni in autunno. Proprio per questo dobbiamo agire con cautela, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo prepararci per quello che potrà essere, anche se una eventuale nuova ondata sarà meno grave e imponente perché ormai siamo preparati”.