L’Aquila. “Il prolungamento delle misure restrittive, e l’annunciata prospettiva di una tempistica scaglionata che vedrebbe le attività con presenza di pubblico penalizzate più a lungo termine, pone con ancora più urgenza il problema di alcuni settori particolarmente esposti. E, accanto a un approccio complessivo all’intero sistema economico sul quale l’epidemia rischia di produrre conseguenze devastanti, di queste specificità non possiamo non preoccuparci”. È questo il commento del senatore Gaetano Quagliariello, di “Idea-Cambiamo”, in merito al prolungamento delle misure restrittive messe in atto dal Governo nel pieno dell’emergenza sanitaria che sta colpendo il nostro paese.“Uno di questi settori”, prosegue Quagliariello, “è senza dubbio quello della ristorazione. Ristoranti, bar, chioschi e attività di questo tipo sono infatti entrati in sofferenza ben prima dell’imposizione delle misure restrittive, e al lockdown sono arrivati già in condizioni di difficoltà. Per le stesse ragioni, il prolungamento della chiusura impatta su di loro con particolare durezza. A ciò si aggiunga il venir meno di un introito importantissimo che in questo periodo dell’anno era rappresentato dai festeggiamenti per prime comunioni, cresime eccetera. Le spese stanno diventando insostenibili, e si ha già notizia di attività di ristorazione che ritengono di non farcela a riaprire”.
“Senza contare il rischio concreto”, precisa, “particolarmente avvertito in alcune aree del Paese, che la criminalità organizzata approfitti della situazione per impossessarsi direttamente o indirettamente di queste aziende e allungare le mani sul settore. E’ un problema che nel decreto di aprile, che avrà carattere più strategico e strutturale e potrà contare su una maggiore consapevolezza delle conseguenze di questa crisi, bisognerà porsi con la necessaria determinazione. L’intero Paese sta entrando in sofferenza, ma in casi come questo”, conclude Quagliariello, “il grido d’allarme ha già superato il livello di guardia e non può restare inascoltato”.

