L’Aquila. “In generale, l’Abruzzo sta meglio rispetto al resto del Paese: le settimane in zona rossa hanno reso possibile che la nostra regione abbia ora il più basso Rt d’Italia grazie al grande sacrificio di tutti i cittadini, e ci hanno permesso di allentare la pressione sui reparti covid e sulla terapia intensiva. Nel mio reparto ho 13 pazienti, mentre nel periodo della drammatica impennata ne ho avuti 24 per molti giorni e con tante persone curate a casa”.
Così il primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale dll’Aquila, Alessandro Grimaldi, nel fare il punto della situazione alla vigilia della ripresa delle attività dopo le feste natalizie e di fine anno.
“Dalla seconda settimana di dicembre il trend è stato abbastanza tranquillo con ricoveri sporadici, per fortuna; in questi ultimi giorni stiamo assistendo a qualche ricovero in più, speriamo che non sia il preludio a una nuova impennata di contagi legati alle festività natalizie”, dice ancora l’infettivologo, “nei primi sei mesi dell’anno dobbiamo tenere alta la guardia, molto dipenderà dalla velocità con cui si riuscirà a vaccinare la popolazione”.
“Stiamo vedendo quello che è successo due settimane fa e magari stiamo scontando i contagi di quel periodo: per valutare i fatti complessivi delle attività natalizie, occorre aspettare qualche giorno. La speranza è che il lockdown di queste festività abbia contributo a mantenere bassa la curva dei contagi. Il virus circola”, conclude il primario, “e non è il caso di abbassare la guardia: bisogna capire i casi nella prossima settimana e poi decidere le misure nei vari territori”.