Teramo. La Rianimazione di Teramo estuba un paziente affetto da Coronavirus e attiva un sostegno psicologico per i parenti dei malati. Ad un mese circa dall’inizio dell’epidemia in Abruzzo, la Rianimazione, cosiddetta “Covid” perché allestita all’interno del Terzo Lotto dell’Ospedale di Teramo, con posti letto esclusivamente dedicati a pazienti affetti da gravi patologie correlate con Covid-19, lavora a ritmi serrati.
Al suo interno vengono trattati pazienti intubati, cioè sottoposti a ventilazione meccanica invasiva, e uno di loro, è stato estubato e ha iniziato a respirare autonomamente da più di 24 ore. “Grande soddisfazione per il lavoro svolto, sia per il paziente, sia per il personale che ogni giorno lavora e che è spronato a far meglio da questi risultati positivi” dichiara Stefano Minora, Primario della Rianimazione e Direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza della ASL teramana.
“Inoltre, in considerazione del fatto che i parenti non possono accedere al reparto, ci siamo attivati dando loro la disponibilità di poter dialogare ogni mattina con una psicologa, attivando così un reale sostegno per chi, purtroppo, oggi vive questa ulteriore condizione di fragilità umana dovuta all’impossibilità di abbracciare i propri cari malati. Con i parenti abbiamo anche avviato un canale di comunicazione diretto, perché tutti i pomeriggi i medici del Reparto li contattano personalmente per fornirgli le notizie cliniche relative ai propri congiunti e infine, in caso di necessità di ulteriori chiarimenti, possono contattare direttamente il Primario sul cellulare. Pensiamo di aver fatto una cosa utile in quanto questo tipo di patologia, al di là degli aspetti clinici, ha un forte impatto psicologico sulla famiglia. Speriamo di poter alleviare, con questi accorgimenti, il disagio dei parenti”.