Prosegue l’offensiva di magistratura e forze di polizia nell’emergenza Covid-19.
Lo ha affermato il Viminale, ricordando che nella scorsa settimana “l’azione corale di inquirenti ed investigatori ha portato a brillanti risultati su più fronti: dalla lotta alla criminalità organizzata ed alle sue attività illecite al contrasto al traffico internazionale e allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla repressione dei tentativi dei sodalizi criminali di approfittare delle attuali difficoltà economiche e finanziarie di cittadini e imprese. In particolare, la concessione di prestiti usurai a famiglie, lavoratori autonomi e piccoli imprenditori operanti in ambito locale fino ad assumere il controllo di piccole e medie aziende e alla acquisizione di pacchetti azionari”. Apprezzamento è stato espresso dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, che ha evidenziato, “la professionalità e la determinazione mostrate nel combattere le più pericolose organizzazioni criminali e sottrarre terreno ai loro affari illegali e fronteggiare i tentativi criminali di approfittare di questa crisi utilizzando la disponibilità degli ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite”.
Dall’1 gennaio al 31 maggio 2020 sono state portate a termine 45 importanti operazioni contro la criminalità organizzata, con l’esecuzione di 709 misure cautelari. Dall’inizio dell’anno al 21 giugno sono stati inoltre sequestrati e confiscati alle organizzazioni criminali beni per un valore complessivo di 480 milioni di euro (305 milioni i beni sequestrati e 175 milioni quelli confiscati).
“Si tratta di operazioni che intervengono in una situazione di criticità finanziaria di famiglie e aziende, che costituisce uno scenario di indubbio interesse per la criminalità organizzata per cogliere nuove opportunità di investimento. Le associazioni criminali così possono finire per assumere un’accresciuta sfera di influenza in attività di impresa in precedenza non infiltrate e rafforzare il welfare mafioso per ampliare la base di consenso sociale. Ed è in tale contesto è significativo l’ingente sequestro di immobili, partecipazioni societarie e attività commerciali. Aggredire i patrimoni illecitamente accumulati consente di ridurre sensibilmente la forza finanziaria dei clan e di restituirli alle collettività in un percorso di ripristino della legalità”.