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Coronavirus, Abruzzo Tourism: chiediamo a Marsilio di accelerare i tempi per la zona gialla

Annunziata Morelli di Annunziata Morelli
14 Dicembre 2020
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L’Aquila. “Abbiamo denunciato nei giorni scorsi la situazione di profondo disagio che stanno vivendo e che peggiorerà se non si porrà rimedio, i ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri della provincia abruzzese e italiana in genere, i più penalizzati dal divieto degli spostamenti fra Comuni nelle festività, i giorni di loro maggiore lavoro e incasso”, dichiara l’associazione Abruzzo Tourism.

“I ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri, infatti, sono proprio quelli che subiscono l’ennesimo duro colpo dai Dpcm del Governo che stabilisce che i ristoratori potranno restare aperti sempre fino alle 18.00 in zona gialla e lavorare solo da asporto e consegne a domicilio in Zona Arancione in cui l’Abruzzo attualmente si trova e si troverà almeno fino al 27 dicembre se non si ci sarà una deroga”.

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“Ma, siccome il Dpcm stabilisce anche che in Zona Arancione sussiste il divieto di uscire dal proprio C0mune di residenza, i ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri non potranno servire la maggior parte della loro clientela per lo più formata da utenti che vengono dalle città che sono attratti dalla bontà e dalla qualità dei prodotti offerti e dalla bellezza del posto lontano dallo stress della vita cittadina”.

“A tal proposito, abbiamo appreso che a fronte di un pressing politico bypartisan, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe pensando all’opportunità di rivedere i limiti agli spostamenti previsti nelle giornate del 25, del 26 dicembre e il primo gennaio”.

“Il Governo potrebbe rimettere mano al decreto Covid o prevedere una interpretazione estensiva delle situazioni che giustificano lo spostamento tra Comuni per non penalizzare non solo le attività commerciali dei piccoli centri, ma anche le famiglie che non possono riunirsi; basta pensare ad esempio a quei genitori che hanno i figli che vivono a pochi chilometri in un Comune limitrofo”.

“L’Abruzzo non ha nemmeno la metà degli abitanti del Comune di Roma, non può il Governo centrale prendere delle decisioni che valgono per tutto il territorio nazionale, senza tenere conto delle istanze che provengono dai territori locali, perché non si può trattare un piccolo Comune pedemontano o montano dell’Appennino Abruzzese come una metropoli con milioni di abitanti”.

“Abbiamo denunciato nei giorni scorsi la situazione di profondo disagio che stanno vivendo e che peggiorerà se non si porrà rimedio, i ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri della provincia abruzzese e italiana in genere, i più penalizzati dal divieto degli spostamenti fra Comuni nelle festività, i giorni di loro maggiore lavoro e incasso”.

“I ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri, infatti, sono proprio quelli che subiscono l’ennesimo duro colpo dai Dpcm del Governo che stabilisce che i ristoratori potranno restare aperti sempre fino alle 18.00 in zona gialla e lavorare solo da asporto e consegne a domicilio in Zona Arancione in cui l’Abruzzo attualmente si trova e si troverà almeno fino al 27 dicembre se non si ci sarà una deroga”.

“Ma, siccome il Dpcm stabilisce anche che in Zona Arancione sussiste il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza, i ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri non potranno servire la maggior parte della loro clientela per lo più formata da utenti che vengono dalle città che sono attratti dalla bontà e dalla qualità dei prodotti offerti e dalla bellezza del posto lontano dallo stress della vita cittadina”.

“A tal proposito, abbiamo appreso che a fronte di un pressing politico bypartisan, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe pensando all’opportunità di rivedere i limiti agli spostamenti previsti nelle giornate del 25, del 26 dicembre e il primo gennaio”.

“Il Governo potrebbe rimettere mano al decreto Covid o prevedere una interpretazione estensiva delle situazioni che giustificano lo spostamento tra Comuni per non penalizzare non solo le attività commerciali dei piccoli centri, ma anche le famiglie che non possono riunirsi; basta pensare ad esempio a quei genitori che hanno i figli che vivono a pochi chilometri in un Comune limitrofo”.

“L’Abruzzo non ha nemmeno la metà degli abitanti del Comune di Roma, non può il Governo centrale prendere delle decisioni che valgono per tutto il territorio nazionale, senza tenere conto delle istanze che provengono dai territori locali, perché non si può trattare un piccolo Comune pedemontano o montano dell’Appennino Abruzzese come una metropoli con milioni di abitanti. Pertanto, come Associazione Abruzzo Tourism chiediamo l’intervento del Presidente della Regione Abruzzo e dei deputati e senatori abruzzesi affinché intercedano col Governo per accelerare l’entrata dell’Abruzzo in Zona Gialla prima di Natale o una deroga per i giorni delle festività”.

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