Pescara. Con gli esiti dei tamponi effettuati oggi, l’Abruzzo ha ampiamente sfondato il muro dei mille contagi: finora sono stati registrati, infatti, 1.133 casi positivi al Covid-19, diagnosticati dagli esami eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, ma anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Sale nuovamente il numero giornaliero dei malati: 116 pazienti in più stanno combattendo contro la patologia.
Del totale, 70 persone sono ricoverate in terapia intensiva (13 in provincia dell’Aquila, 12 in provincia di Chieti, 33 in provincia di Pescara e 12 in provincia di Teramo).
Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 76 pazienti deceduti: i nuovi decessi riguardano un 60enne di Roseto degli Abruzzi, un 71enne di Teramo, un 81enne di Pescara, una 82enne di Pianella, un 68enne di Casalbordino, una 90enne di Francavilla al Mare, un 78enne di Pretoro e una 64enne di Castiglione Messer Raimondo, già deceduta nei giorni scorsi e il cui tampone positivo è arrivato oggi (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone già affette da patologie pregresse); 23 pazienti clinicamente guariti (che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici); 7 guariti (che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).
Del totale dei casi positivi, 88 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 229 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 512 alla Asl di Pescara e 304 alla Asl di Teramo.
Dei 116 casi positivi al Covid 19 registrati oggi, 13 fanno riferimento alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 40 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 36 alla Asl di Pescara e 27 alla Asl di Teramo.
Pescara e provincia continuano a detenere il record negativo quanto a numero di contagiati. Inoltre, come si evince agilmente dalla mappa, la diffusione del virus è diventata capillare: si è insinuato anche in Comuni con poche centinaia di abitanti.
Come ricorda il sindaco di Città Sant’Angelo, Matteo Perazzetti, “abbiamo un ritardo di 14 giorni nella conta dei contagi, visto che questo è il tempo medio di incubazione”.
Il presidente Marco Marsilio propone una medaglia al valore civile per i medici che decideranno di tornare in servizio, di dare una mano a sconfiggere il nemico invisibile.
Intanto, a livello nazionale, viene bocciata da politici e virologi la proposta shock di Matteo Renzi: riaprire le fabbriche nel mese di aprile e far tornare studenti e personale a scuola il 4 maggio. Così come quella del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che vorrebbe prevedere un ritorno scaglionato ai posti di lavoro: prima i giovani fino ai 50 anni, poiché sono i meno colpiti dalla terribile polmonite, e poi i meno giovani, dai 50 in su.