L’Aquila. Conoscere l’orso per capire come ridurre al minimo le occasioni di incontri e come comportarsi in caso di contatti. Il Parco regionale Sirente Velino promuove un incontro pubblico, in programma il prossimo 5 giugno.
Sono state 12 le “incursioni” dell’orso marsicano registrate in dieci giorni, prima delle festività pasquali, nel territorio della Valle Subequana e della Valle dell’Aterno. Le visite del plantigrado, spesso avvistato dalla popolazione, hanno messo in allerta numerosi cittadini, non abituati alla presenza dell’animale sul territorio. Il tema è stato al centro del tavolo richiesto dal presidente del Parco regionale Sirente Velino, Francesco D’Amore, al Prefetto dell’Aquila. “La presenza di orsi nel nostro territorio c’è da tempo, pur se parliamo di soli 2/3 esemplari. Negli ultimi anni, tuttavia, assistiamo a frequenti avvicinamenti dell’animale, soprattutto richiamato da fonti trofiche facilmente accessibili. In particolare, le recenti visite di un esemplare di orso hanno innescato un certo timore tra la popolazione. Per questo ho segnalato la situazione al Prefetto, chiedendo una riunione. Dal tavolo è emerso che gli esemplari presenti tra la Valle dell’Aterno e la Subequana non sono problematici, trattandosi di orsi non confidenti. Così è stato sufficiente avviare il monitoraggio e la sorveglianza da parte dei Carabinieri Forestali, in sinergia con l’Ente Parco”, sottolinea D’Amore. Inoltre, il Prefetto ha sollecitato l’organizzazione di un incontro informativo con la popolazione, che il Parco Sirente Velino ha programmato per il prossimo 5 giugno, alle 17:30, nella Sala polifunzionale di Corbellino di Fagnano Alto. “La gestione che il Parco sta portando avanti è finalizzata a raggiungere e promuovere l’equilibrio ambientale, attraverso la convivenza con l’orso: una convivenza che si raggiunge anche e soprattutto informando la popolazione sui comportamenti da tenere”.
“La Regione Abruzzo – così, il vice presidente della Regione Abruzzo con delega ai Parchi e all’Ambiente, Emanuele Imprudente – grazie alla collaborazione con il Parco regionale Sirente Velino e con gli altri soggetti pubblici interessati dalla presenza del plantigrado, ha elaborato una serie di strumenti di tutela, monitoraggio e miglioramento dello stato di conservazione dell’Orso bruno Marsicano, tra cui: l’approvazione del PATOM (Piano d’Azione nazionale per la tutela dell’orso bruno Marsicano), l’istituzione del Focal Point, l’approvazione del protocollo d’intesa con RFI per migliorare la permeabilità delle infrastrutture ferroviarie da parte della fauna selvatica, l’accordo per l’indennizzo dei danni agli allevamenti di bestiame e ai piccoli pollai familiari e l’adozione di una strategia regionale di sviluppo sostenibile orientata all’istituzione di corridoi ecologici, oltre all’adozione di protocolli comportamentali per tutelare la presenza dei plantigradi nella zona”.
“Tutti gli sforzi compiuti a livello istituzionale e amministrativo devono, però, convergere con la formazione e la condivisione, da parte delle popolazioni dei territori interessati dalle ‘incursioni’ dell’orso, di comportamenti corretti orientati ai valori di convivenza e rispetto per la natura e per le nostre comunità locali che vivono in prima persona giustificati timori”, conclude Imprudente.
L’introduzione dei lavori sarà curata da Francesco D’Amore, nella duplice veste di Presidente del Parco regionale e sindaco di Fagnano Alto. Interverranno Paola Morini, responsabile dell’Ufficio Scientifico del Parco regionale Sirente Velino, Serena Frau dell’Associazione Salviamo l’Orso, il Colonnello Nicolò Giordano, Comandante del Dipartimento Carabinieri Forestali, oltre ai sindaci dei Comuni della Valle dell’Aterno e della Valle Subequana. Il Colonnello Giordano evidenzia: “Le segnalazioni di avvistamenti sono frequenti e la cittadinanza ha manifestato l’esigenza di capire quali comportamenti adottare in caso di incontri e cosa fare nei confronti di questa specie protetta. Naturalmente, la posizione dei Carabinieri Forestali è netta: ricordare che l’orso è una specie in via d’estinzione deve fortificare il senso di responsabilità di ognuno, per rendere tutti consapevoli dell’importanza delle loro azioni. È necessario garantire la sopravvivenza di questa specie. Come? Innanzitutto illustrando i giusti comportamenti da tenere e facendo capire come l’animale possa avvicinarsi ai centri, spinto dal cibo troppo spesso semplice da raggiungere: tra rifiuti, alberi da frutta e altre fonti trofiche. Cercheremo di capire insieme, quindi, cosa si può fare per ridurre al minimo, nel rispetto reciproco, le occasioni di contatto”.