Chieti. Un’iniziativa politica che ha visto grande partecipazione e alto valore politico quella svoltasi venerdì pomeriggio a Chieti.
Sono state infatti coinvolte le istituzioni, il mondo accademico, le associazioni studentesche e le organizzazioni sindacali.
Presenti, tra gli altri, il sindaco di Chieti Diego Ferrara, il professor Alfredo D’Attorre, responsabile università del Partito Democratico, Davide Clementi dell’Adi, la Cgil Abruzzo, il rettore dell’Università di Teramo Christian Corsi, il capogruppo dell’opposizione Luciano D’Amico, le associazioni degli studenti e i consiglieri regionali Silvio Paolucci e Antonio Di Marco.
Un confronto ritenuto concreto e necessario per i Giovani Democratici, avente ad oggetto il futuro delle università abruzzesi, in un contesto segnato dai tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario e dalla fine delle risorse del Pnrr.
A margine dell’incontro, Saverio Gileno, Aurora Bruno e Mounim Moutamid dei Giovani Democratici hanno commentato con soddisfazione l’esito dell’iniziativa: “Abbiamo riportato al centro del dibattito la questione universitaria, mettendo in luce criticità e avanzando proposte concrete. Il sistema universitario statale è sotto attacco da anni e le conseguenze ricadranno in primis su studenti e ricercatori.
Per questo, lanciamo una proposta forte: la federazione degli atenei abruzzesi, per rafforzare la ricerca e garantire un sistema più efficiente. Inoltre, serve una revisione complessiva della normativa sul diritto allo studio, che non si limiti solo all’erogazione puntuale delle borse, ma preveda un piano strutturale per gli alloggi studenteschi e il potenziamento del trasporto pubblico, gratuito, perché si può fare”.
I tre esponenti hanno poi sottolineato l’importanza del confronto con gli studenti e i lavoratori del settore: “Mentre il governo regionale annuncia una riforma dell’ADSU senza coinvolgere chi vive l’università ogni giorno, noi abbiamo aperto un dialogo vero con chi rappresenta il mondo accademico. Il diritto allo studio è molto più di una borsa di studio: servono residenze, mense accessibili e trasporti efficienti. Senza investimenti sulla ricerca pubblica, l’Abruzzo e il Paese intero rischiano di perdere un’intera generazione di talenti, costretti a emigrare. La federazione degli atenei potrebbe essere un passo avanti per garantire stabilità al sistema, ma servono scelte politiche coraggiose e investimenti concreti”.
L’incontro ha rappresentato un importante momento di costruzione politica e di proposta: il futuro dell’università abruzzese non può essere lasciato all’improvvisazione, ma deve essere frutto di un confronto aperto con chi vive ogni giorno il mondo accademico. I Giovani Democratici continueranno a battersi affinché il diritto allo studio e la ricerca pubblica rimangano una priorità nell’agenda politica regionale e nazionale.