Kherson. E’ da oggi che si registrano grandi novità sul fronte sud dell’Ucraina. Le intelligence militari parlano di una forte controffensiva Ucraina su larga scala avvenuta nei dintorni di Kherson, città attualmente sotto il controllo dei Russi. Che possa esserci questo dietro la decisione di Putin di rimuovere Sergei Shoigu alla guida dell’esercito?
A poco più di sei mesi di guerra ecco la notizia di una controffensiva militare degli ucraini nel sud del paese. Secondo alcuni funzionari dell’intelligence i soldati ucraini avrebbero sfondato la prima linea di difesa russa, che ora si ritira nella parte interna della regione, oltre il fiume Dnepr. “Oggi abbiamo dato il via ad azioni offensive su più direzioni, anche nella regione di Kherson”, ha affermato Natalia Humeniuk, portavoce del comando, a quanto riporta il Guardian. La versione è confermata anche dall’agenzia ucraina Ukrinform che cita Serhiy Khlan, un deputato del Consiglio regionale di Kherson “ieri sera e stamattina gli attacchi dell’esercito ucraino hanno colpito Kherson, Antonivka, Oleshky, Nova Kakhovka, Liubymivka e Beryslav”. Inoltre, in base ai rapporti, il 109/esimo reggimento delle forze di invasione russe dell’autoproclamata repubblica di Donetsk (DPR) si è ritirato dalle posizioni di difesa nella regione di Kherson, mentre un’unità d’assalto aereo russa (paracadutisti) che dovevano effettuare fuoco di copertura al reggimento, sarebbe fuggita dal campo di battaglia.
Ma un’altra notizia fa scricchiolare la versione rassicurante del Cremlino, secondo cui l’operazione speciale sta continuando perfettamente secondo i piani. Sembrerebbe infatti che Putin abbia rimosso Sergei Shoigu alla guida dell’esercito. Secondo l’intelligence britannica la fase di stallo dell’operazione in Ucraina avrebbe irritato Putin, che avrebbe relegato a compiti sempre più marginali l’ex capo dell’esercito. Secondo alcuni media indipendenti russi ora i generali sul campo risponderebbero direttamente a Putin. Già in passato erano state mosse dure accuse a Shoigu, che secondo un rapporto non veniva rispettato dai suoi soldati, da cui “veniva ridicolizzato abitualmente”. Il comandante dell’esercito infatti non era mai riuscito a scrollarsi di dosso la sua reputazione di ministro della Difesa con poca attitudine militare, visto che prima di essere promosso a quel ruolo aveva trascorso gran parte della sua carriera nel settore edile e nel ministero delle situazioni di emergenza. Questo, aggiunto al fatto che le forze che operano in Ucraina hanno “ripetutamente mancato le tempistiche operative pianificate”, deve aver spinto Putin a defenestrare uno dei suoi uomini più fedeli, come ha già fatto con almeno altri sei generali dall’inizio dell’invasione in Ucraina. Secondo le agenzie di intelligence occidentali ora la preoccupazione maggiore è che al suo posto possa arrivare qualcuno di ancora più spietato, che pur di raggiungere un qualsiasi obiettivo non esiterà ad usare armi ancora più terribili e micidiali di quelle usate finora.